Tutto inizia con i famosi 49 milioni dei fondi Lega, prosegue con l’inchiesta Russia-gate per finire con la più recente inchiesta sui commercialisti vicini al Carroccio: Giulio Centemero, tesoriere della Lega, risponde punto su punto nell’intervista a Libero del 17 settembre alle tantissime polemiche (e inchieste giudiziarie) mosse contro la Lega e riemerse a pochi giorni dalle sette Elezioni Regionali del 20-21 settembre. «Abbiamo scoperto in questi giorni che donare soldi alla lega (nel pieno rispetto della legge) è illegale o, comunque, sospetto; non così, ovviamente, per tutti gli altri partiti…», contesta il parlamentare dopo le accuse rivolte dall’inchiesta del quotidiano “Domani” a firma Emiliano Fittipaldi. Nel fondo sul nuovo quotidiano diretto da Stefaano Feltri si fa riferimento a parlamentari e imprenditori che avrebbero fatto presiti e donazioni al Carroccio nei mesi scorsi: tutte operazioni, conferma Centemero, perfettamente legali. «Capita che, ad esempio, alla vigilia di una campagna elettorale, il partito abbia bisogno di fondi per finanziarla e chieda agli iscritti di sottoscrivere un prestito in fruttifero. In questo caso chi lo fa non ci perde e non ci guadagna niente perché il partito deve restituirlo per intero. E in questo caso non vi è nemmeno la possibilità di fare alcun tipo di detrazione. Nel caso delle erogazioni liberali, invece, si può avere una detrazione sulla dichiarazioni del reddito pari al 26%, ma fino a un massimo di 30mila euro».



CENTEMERO DIFENDE I COMMERCIALISTI DELLA LEGA “ESTRANEI AI FATTI”

Secondo le accuse poste contro la Lega su giornali e tribunali è che in questi movimenti vi siano poi gli effettivi tentativi di svuotare i conti per non restituire la famosa somma di 49 milioni di euro che il Carroccio avrebbe intascato ma che, al momento, nessuno è riuscito a ritrovare: «accuse che mi fanno sorridere. Noi abbiamo raggiunto un accordo con la procura diGenova e ogni due mesi versiamo centomila euro su un conto vincolato. Sono 600mila euro all’anno che vanno al Fondo unico per la giustizia e servono proprio da garanzia alla procura. Altro che svuotare i conti…». Secondo Giulio Centemero, gli attacchi a Salvini e alla Lega si spiegano in due semplici ma fondamentali passaggi: in primis, «inchieste giornalistiche che mirano a indebolire il Movimento da un punto di vista politico (non a caso queste voci sono uscite a dieci giorni dalle elezioni)»; in secondo luogo invece è un indebolimento finanziario quello denunciato da Centemero, «in questo modo si scoraggiano le imprese e i fornitori a fare donazioni o anche solo a lavorare con noi. Infatti ci sono banche che non vogliono più avere a che fare con noi e fatichiamo sempre più a trovare fornitori, perché hanno il timore di finire sui giornali, vittime di qualche campagna mediatica». Chiosa finale sull’inchiesta, questa volta giudiziaria, legata all’acquisto e rivendita del capannone della Lombardia Film Commission: qui il tesoriere taglia corto, «conosco Di Rubba e Manzoni da anni, sono persone per bene e che sono certo potranno dimostrare la loro estraneità alle accuse che vengono loro rivolte».

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