Giulio Centemero parteciperà agli Spring Meetings organizzati dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale anche per presentare una proposta per normare fintech e criptovalute. Invitato in qualità di presidente della Commissione economica dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo, il deputato della Lega interverrà al panel “Mobility, Remittances and Digital Money: Opportunities and Risks” in cui si parlerà di circolazione delle monete digitali. Lo conferma a Libero, spiegando che la sua presenza all’evento, in programma a Washington tra il 10 e il 16 aprile, sarà importante anche per portare ai tavoli internazionali le istanze italiane sul mondo della tecnofinanza, cioè sui servizi finanziari che vengono offerti tramite la tecnologia.



«Il nostro obiettivo è di fare una Bretton Woods della finanza digitale». L’idea è di «un accordo non solo a livello comunitario, ma anche a livello internazionale». Visto che il fenomeno della finanza digitale è globale, Centemero si aspetta regole globali. «L’obiettivo è arrivare all’introduzione di una regolamentazione internazionale del settore». Il tempismo, peraltro, è pure perfetto, visto che con la crisi finanziaria in corso, ci si aspetta un ritorno delle criptovalute, come si evince dal recente apprezzamento del Bitcoin. «Inoltre, si stanno diffondendo molto le “Stable Coin”, ovvero monete digitali agganciate a valute reali, come il dollaro», osserva l’onorevole Giulio Centemero.



“FINTECH? ITALIA HA VANTAGGIO COMPETITIVO”

Nell’intervista ricorda anche quanto accaduto negli ultimi anni nelle aree colpite dalle crisi finanziarie, come Libano o Turchia, dove si sviluppa rapidamente questo tipo di finanza alternativa. Questo il motivo per il quale, secondo Giulio Centemero, serve una regolamentazione senza partire da pregiudizi e tabù. «Sono fenomeni che esistono e che vanno normati. Del resto, la tecnofinanza è necessaria». Infatti, a Libero spiega che grazie alla fintech non esistono più cittadini di Serie A o B, perché «gli stessi servizi offerti dalle banche fisiche possono essere effettuati grazie alla tecnologia». A proposito della regolamentazione della finanza digitale, il deputato della Lega analizza anche la situazione in Italia, che «comincia ad avere un vantaggio competitivo anche rispetto agli altri Stati membri Ue», grazie al Dl Fintech che è stato approvato recentemente, che d’altra parte è il recepimento di un regime pilot presente in una direttiva europea. Ma il decreto legge contiene anche «un aggiustamento che rende più semplice alle società fintech e insurtech (l’applicazione della tecnologia in ambito assicurativo, ndr) di entrare nella Sandbox, ovvero un ambiente regolatorio sperimentale che dura un anno e mezzo e che consente alle imprese del settore di svilupparsi».



VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA FINANZA DIGITALE

Si tratta di uno strumento normativo che conferisce alle aziende italiane la possibilità di sfruttare un mercato all’avanguardia dal punto di vista legislativo e di esportare la loro tecnologia verso il resto del mondo. Ma Giulio Centemero evidenzia che si tratta anche di un settore molto vivace in Italia. «Ci sono delle società fintech molto importanti, come Satispay o Moneyfarm, che sono nate in Italia ma che poi, quando hanno cominciato a crescere, sono dovute andare all’estero. Ora non sarà più così grazie alla Sandbox», dichiara il deputato della Lega a Libero. I vantaggi sono diversi secondo l’onorevole: dalla dematerializzazione alla circolazione istantanea che è pure sicura per le modalità in cui avviene. «Ogni passaggio che si verifica sulla Blockchain», cioè la rete su cui si effettuano gli scambi delle valute, «viene infatti registrato». Ma ci sono anche svantaggi, come l’assenza di autorità preposte alla sorveglianza e la volatilità molto elevata perché le criptovalute non hanno un valore intrinseco. «Non condivido però l’allarmismo di molti», conclude Centemero, «le truffe e le crisi si verificano anche nella finanza tradizionale, pensiamo ai casi Parmalat ed Enron».