La Lega come il partito repubblicano americano. Questa la visione di Giulio Centemero, il tesoriere di Matteo Salvini. È convinto infatti che il Carroccio possa diventare anche la casa dei liberali. Ma al netto delle considerazioni sul futuro, c’è un presente di questioni giudiziarie che vedono lo stesso Centemero indirettamente coinvolto. «Tutta la Lega è oggetto di attenzioni speciali, e chi gestisce il denaro lo è ancor di più», dice oggi a La Verità. Per il capogruppo del partito presso la Commissione Finanze della Camera, il rischio è di fare «vittime innocenti» a causa di «un’attenzione mediatica superficiale, che mescola e confonde dati, persone, numeri, anche creato contestazioni che non esistono». Non poteva mancare allora un commento alla vicenda che vede coinvolto il governatore lombardo Attilio Fontana. «Mi sembra paradossale che uno sia sotto indagine per aver donato dei camici». Questo conferma per Centemero che va cambiata la normativa sugli appalti. Riguardo Fontana, nessun dubbio: «È persona di specchiata onestà».
CENTEMERO, DAL RECOVERY FUND ALLA “DERIVA” FI
Ma Giulio Centemero analizza anche l’intesa Ue sul Recovery Fund nell’intervista odierna per La Verità. «Resterà un Paese in difficoltà. Nei mesi scorsi servivano immediatamente iniezioni di liquidità a famiglie e imprese». Per il tesoriere leghista, se ciò fosse avvenuto, ora ci sarebbe bisogno di meno aiuti. «Serve una spinta verso l’autonomia, la sussidiarietà, il federalismo: l’opposto della tendenza centripeta a cui assistiamo». Inoltre, accusa gli attuali decisori di «incapacità pura e semplice». Ad esempio, non hanno pensato «a come provare a portare il risparmio degli italiani nel circuito dell’economia reale». E questo per Centemero anche a causa della loro impostazione culturale: «Sono orientati a consumare valore, anziché crearlo». A tal proposito, conferma che la Lega sta lavorando per evitare derive pro governo di Forza Italia: «La Lega sta facendo molto, anche alcuni passi indietro, come compete al partito più grande, per tenere unita la coalizione. Salvini si è dimostrato un gentiluomo».