PROTESTA AGRICOLTORI, IL PUNTO DELLA LEGA CON L’EX MINISTRO CENTINAIO

Ex Ministro dell’Agricoltura e tra i massimi esperti sulle politiche agricole in Italia e nell’Ue, il vice presidente del Senato Gian Marco Centinaio al “Corriere della Sera” racconta lo stato dell’arte sulla ingente protesta dei trattori in corso tra l’Europa e il nostro Paese: dall’esenzione Irpef alle istanze accolte in parte dal Governo fino alle tante colpe europee. Per il senatore della Lega gli agricoltori, sebbene con istanze diverse e posizioni non tutte unitarie, hanno ragione di protestare: «la situazione che stanno vivendo li sta facendo finire all’ultima ruota del carro della filiera agroalimentare».



Non solo col Governo, i trattori ce l’hanno coi Comuni e con l’Europa, ovvero con chi ha davvero le competenze sull’agricoltura: in particolare contro l’Ue, Centinaio sottolinea come Bruxelles sia il soggetto che decide le politiche agricole e che gestendo i fondi attraverso la Pac rischia davvero di ‘uccidere’ il settore. Anzichè sviluppare e aiutare l’agricoltura, attacca l’ex Ministro competente, «i fondi sono stati destinati alla cosiddetta “sostenibilità ambientale”. Va bene avere più coltivazioni biologiche, d’accordo con l’eliminazione dei fitofarmaci, ma vanno date delle alternative, altrimenti le aziende non sopravvivono».



“IL GOVERNO FACCIA DI PIÙ”: IL PRESSING DI GIAN MARCO CENTINAIO

Sul taglio dell’Irpef, la polemica contro il Governo Meloni aizzata dagli agricoltori trova comprensione da parte della Lega che giustifica così il mancato intervento in Manovra: «non abbiamo presentato emendamenti alla legge di Bilancio perché questa era stata la linea decisa dalla maggioranza per destinare più fondi alle fasce più deboli». Centinaio spiega però come poi con il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari il Carroccio ha presentato un emendamento ad un altro decreto proprio per evitare il taglio, il tutto ben prima dell’avvento della protesta dei trattori di queste settimane.



Secondo Gian Marco Centinaio, l’Irpef agricola incide sulla marginalità del fatturato di un’azienda e per questo motivo anche «poche migliaia di euro sono fondamentali per sopravvivere»: per questo è un errore aver tagliato quell’esenzione, salvo poi ripristinarla a breve in un nuovo intervento previsto dal Governo Meloni. Chi si doveva occupare di quei problemi era il Ministro Lollobrigida, contro cui una velata critica viene comunque mossa dal compagno nel Centrodestra Centinaio: «è stata una precisa scelta politica di non rifinanziare il taglio. Ora dice che è pronto ad intervenire al di sotto di una certa soglia (10mila euro, ndr). Per la Lega, questo è un altro errore perché così sembra che voglia spaccare il fronte della protesta. Ma tutte le aziende hanno bisogno di una mano». Serve fare di più e a partire da Palazzo Chigi, conclude Centinaio ribadendo quanto già avanzato dal vicepremier Matteo Salvini: il Ministero dell’Agricoltura «dia subito un segno concreto di attenzione. Dopo l’incontro in piazza, istituisca un tavolo permanente con le associazioni e i gruppi che sono scesi in piazza. Gli agricoltori sono cittadini imprenditori che chiedono di essere ascoltati. Ne hanno tutto il diritto».