Gian Marco Centinaio, vicepresidente al Senato, nonché ex ministro all’Agricoltura ed attuale responsabile del Dipartimento agricolo della Lega, in un’intervista rilasciata alla Stampa ha parlato della proposta avanzata dalla Lega per reintrodurre il blocco all’Irpef sui terreni. Un emendamento, ricorda il quotidiano, che è stato avanzato dalla maggioranza dei partiti, Fratelli d’Italia escluso che ha presentato, invece, un documento per giustificare la reintroduzione della tassa.



Secondo Centinaio, “congelare di nuovo l’Irpef sui terreni agricoli” è una cosa che dipende esclusivamente dal volere “del governo e del ministro”, i quali dovrebbero anche discutere su come e dove trovare i fondi necessari, che stima essere circa “200 milioni“, dicendosi fiducioso che “come sempre, si trovano”. Parlando, invece, del documenti di FdI, nel quale si sottolinea che il prelievo a carico degli agricoltori sarebbe piuttosto esiguo, Centinaio sottolinea che “tutte le associazioni e in tutti i presidi dove siamo stati ci hanno chiesto di reintrodurre la sospensione dell’Irpef” sui terreni agricoli, segnale questo, secondo il leghista, del fatto che “anche una cifra che può sembrare basse, in un momento di crisi come questo, serve a far quadrare meglio i conti e a comprare i fitofarmaci, il diserbante o il gasolio agricolo”.



Centinaio: “Oltre all’Irpef sui terreni agricoli si lavori anche sulla troppa burocrazia”

Insomma, secondo Centinaio la reintroduzione del blocco all’Ipref sui terreni agricoli è necessaria, anche e soprattutto a fronte delle forte richiesta che arriva da parte degli agricoltori italiani. “Bisogna fare un tavolo di concertazione tra il Presidente del Consiglio e i ministri delle Politiche agricole e dell’Economia”, al fine di trovare i fondi necessari per la misura, invertendo quei “‘no’ dei colleghi di governo [che] ci siamo trovati di fronte”.



Non basterebbe, sempre secondo Centinaio, neppure lo stanziamento aggiuntivo di 3 miliardi che la premier ha deciso a favore dell’agricoltura, perché “non c’entra nulla con l’Irpef sui terreni agricoli e con quello che ci stanno chiedendo gli agricoltori“. Questo, infatti, è il punto principale secondo il leghista, ascoltare le richieste degli agricoltori che “sono cittadini italiani che stanno esponendo un malessere vero, avanzano proposte e chiedono cose molto precise”. Tra queste, evidenzia in chiusura Centinaio, oltre all’Irpef sui terreni agricoli c’è anche “la troppa burocrazia, perché dal Comune fino all’Europa, è più il tempo che passano in ufficio alle prese con la burocrazia che nei campi”.