Per il premierato serve la più ampia condivisione possibile, non la fretta. Invece, per l’autonomia sono previsti tempi più brevi. A fare il punto della situazione è Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato per la Lega ritenuto il “gemello” di Matteo Salvini. Nell’intervista alla Verità parte dalla riforma costituzionale. «Servono quattro sì allo stesso testo ed è naturale che si impieghi il tempo necessario. Si parla già di possibili modifiche che vorrebbe introdurre la maggioranza, senza considerare il dialogo che dovrà essere aperto con le opposizioni per cercare una convergenza più ampia possibile, come credo sia doveroso». Per cambiare la Costituzione in un modo così importante non serve fretta. «In ogni caso, il testo prevede che la riforma entri in vigore dopo la scadenza del mandato del capo dello Stato e io mi auguro che il presidente Mattarella concluda il suo settennato, com’è giusto che sia», aggiunge il senatore leghista.



A proposito della posizione del Carroccio, l’obiettivo è avere un premier più forte, garantendo «un adeguato contrappeso del Parlamento». Per questo Centinaio ritiene che la riforma del premierato si porta dietro quella elettorale. «È necessario riaffermare la rappresentatività del voto popolare, favorire la partecipazione, rafforzare il collegamento tra eletti ed elettori. Il premio di maggioranza va bene, ma non può nascere da un voto al quale partecipa solo una ristretta minoranza, come spesso abbiamo visto in occasione dei ballottaggi», aggiunge il vicepresidente leghista del Senato.



CENTINAIO “ITALIA NON CHIEDE FAVORI IN EUROPA”

Un’altra riforma ritenuta essenziale dalla Lega è quella dell’Autonomia differenziata. La prima Commissione del Senato ha approvato il disegno di legge del governo. Oltre a ringraziare il ministro Calderoli, Gian Marco Centinaio osserva: «Nulla impedisce che, mentre la Commissione affronterà la riforma del premierato, sia calendarizzato in Aula il testo sull’autonomia, così da portare avanti l’esame di quella che – lo ricordo – è una legge ordinaria e quindi prevede un iter più breve rispetto a una legge costituzionale». Ci sono poi riforme europee, come quella del Patto di Stabilità e la questione della ratifica del Mes. «Il nostro governo sta chiedendo una valutazione complessiva su tutti gli strumenti a disposizione per aiutare gli investimenti, non chiede favori», spiega il vicepresidente della Lega in Senato. «La divisione tra figli e figliastri non funziona più. Stando così le cose, nessuno può sentirsi in diritto di dare ultimatum ad altri». Infatti, segnala che il ministro dell’Economia Giorgetti «ha tenuto ben salda la posizione dell’Italia su entrambi i fronti».



Inoltre, segnala i problemi di Francia e Germania, così come il fatto che anche Spagna, Belgio e Finlandia, così come la Lettonia, sono nel mirino della Commissione. «L’Italia ha un ampio risparmio privato, che ultimamente sta sostenendo sempre di più il Paese con l’acquisto di titoli di Stato, e le nostre banche sono più solide di quelle tedesche». A proposito di Europa, Centinaio alla Verità parla anche delle elezioni europee: «La nostra proposta rimane sempre la stessa: basta inciuci con la sinistra rosso-verde, che hanno portato solo danni, e avanti con il fronte unitario del centrodestra. Non è la Lega a essere ambigua su questa posizione».

“LE POTENTI LOBBY IN UE E IL CONTO M5S”

Da ex ministro dell’Agricoltura parla anche di carne sintetica e Nutriscore, senza tirarsi indietro dal capitolo balneari. «Se devo trovare un filo comune a queste tre vicende, direi che accusano noi di privilegiare rendite di posizione, quando è vero il contrario. Le multinazionali che vorrebbero comprare le nostre spiagge, quelle che producono alimenti concorrenti delle eccellenze Made in Italy, i gruppi finanziari che sovvenzionano la ricerca sulla carne coltivata… cosa sono queste se non potenti lobby?». Per Gian Marco Centinaio è arrivato il momento «di svelare questo inganno» ed è proprio quello che sta facendo la Lega. «Le coste italiane hanno ancora ampi spazi da mettere a gara, senza toccare le imprese esistenti. Sulla carne coltivata non esiste una ricerca che ci dica che non fa male alla salute. Il Nutriscore doveva essere una sorta di “Bibbia” della buona nutrizione e invece si dimostra pieno di strafalcioni da correggere. Questi sono i fatti».

Riguardo le promesse della Lega, Centinaio ricorda che c’è da pagare «il conto salato che ci hanno lasciato i 5 stelle con Superbonus e reddito di cittadinanza». A proposito di quest’ultimo, precisa: «Lo abbiamo riformato e non mi sembra che ci siano state ondate di povertà, anzi piuttosto è aumentata l’occupazione». Comunque, il governo ha tracciato il percorso da seguire in questa legislatura: «Meno tasse a partire dai redditi più bassi, aiuti alle famiglie per invertire il trend della denatalità, età pensionabile più bassa per cancellare definitivamente la legge Fornero. Abbiamo appena iniziato, questa è la prima manovra gestita integralmente da questo governo, e abbiamo intenzione di andare avanti fino al 2027». Infine, Centinaio indica le urgenze dell’Italia: salari, le famiglie e la formazione. Quest’ultima «è la richiesta più pressante che viene dalle aziende, che cercano lavoratori specializzati e non li trovano, e perché è l’unica possibilità che hanno i giovani per costruirsi un futuro migliore e per diventare cittadini maturi».