La forte scossa di terremoto avvenuta in Francia oggi preoccupa anche perché è avvenuta in prossimità di due centrali nucleari, quella di Cruas-Meysse e di Tricastin, rispettivamente a 23 e 26 di chilometri dall’epicentro del sisma. Non ci sarebbero problemi, ma l’attenzione non deve sorprendere, visto che nel 2017 quattro reattori della centrale nucleare di Tricastin furono chiusi per tre mesi a causa del rischio di rottura di una diga per il forte sisma. Dopo quello di oggi, che ha avuto una magnitudo molto alta (5.4), sono subito scattati i controlli, ma i risultati sono rassicuranti. EDF ha spiegato ai cittadini, attraverso i media FranceInfo e Dauphiné Libéré, che «non è stato identificato alcun impatto sulla sicurezza degli impianti o sulla produzione di elettricità con due unità collegate alla rete». L’azienda ha però aggiunto che «sono in corso i controlli in loco, come richiesto dalla procedura». Invece la prefettura dell’Ardeche ha spiegato che la struttura di Cruas-Meysse, così come qualsiasi sito Seveso, non è stata colpita. E ha escluso danni pure per gli impianti nucleari del Tricastin.



CENTRALI NUCLEARI FRANCIA, PERICOLO TERREMOTO?

Ma le condizioni di questo sito molto antico è sempre fonte di preoccupazione. L’Autorità francese per la sicurezza nucleare (ASN) il 27 settembre di due anni fa ordinò a EDF di chiudere temporaneamente la centrale nucleare di Tricastin: gli esperti temevano un’inondazione che poteva portare alla fusione del combustibile nucleare dei quattro reattori. A EDF è stato chiesto di rafforzare la diga per garantire maggiore resistenza in caso di eventuali altre scosse di terremoto, visto che permane il rischio di inondazione come principale fattore di vulnerabilità dell’impianto. In seguito all’inchiesta di due giornalisti, Thierry Gadault e Hugues Demeude, il presidente della ASN – come riportato da huffingtonpost.fr – ammise che «in caso di forte terremoto potremmo andare verso una situazione, con quattro reattori fusi simultanei, potenzialmente simile ad un incidente come a Fukushima». E quindi il 25 giugno scorso l’ASN ha chiesto un ulteriore rafforzamento della diga del canale Donzère-Mondragon e un maggiore monitoraggio. Ma i lavori non sono stati ancora realizzati: EDF ha fatto sapere che li completerà entro la fine del 2022.



PERCHÉ È “POSSIBILE” UNA FUKUSHIMA

Non c’è allo stato attuale un rischio concreto di catastrofe nucleare, ma senza dubbio la situazione in Francia non va sottovalutata. Il rischio è legato al rischio di inondazioni, come nel caso di Fukushima. Ne parla anche FranceInfo, spiegando che il sito è vicino al canale del Rodano, quindi in caso di rottura della diga per un terremoto l’impianto sarebbe a rischio inondazione. La diga nel 2017 è stata rinforzata, ma si attendono ulteriori lavori e monitoraggi che non sono stati completati. La valutazione della pericolosità sismica per gli impianti nucleari francesi è stata incrementata dopo il disastro di Fukushima in Giappone. Greenpeace sul suo sito web afferma che «come Fessenheim, la centrale elettrica di Tricastin è una delle più esposte ai rischi per la sicurezza e alle aggressioni esterne naturali o umane». E ha spesso denunciato l’obsolescenza della struttura, che è stata inaugurata nel 1980 e quindi ha quasi 40 anni.

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