Sta crescendo sempre di più l’interesse dei Paesi mondiali nei confronti dei piccoli reattori nucleari. Si tratta di unità più semplici e più piccole di quelle standard e che permettono di generare in ogni caso grandi quantità di elettricità dall’energia nucleare. Come definisce www.world-nuclear.org, l’interesse per questi reattori nucleari “mignon” è guidato dal desiderio di ridurre l’impatto dei costi, quanto per fornire energia lontano dai grandi sistemi di rete. La produzione di energia nucleare si è affermata a partire dagli anni ’50, e nel corso degli anni la dimensione dei reattori è cresciuta da 60 Mwe a ben 1.600 Mwe. Nel contempo sono stati costruiti centinaia di reattori di potenza più piccoli per uso navale, fino a 190 MW. L’ultimo step sono appunto i piccoli reattori, e a riguardo va specificato che l’AIEA, l’agenzia internazionale per l’energia atomica, definisce “piccolo” un sito che ha un valore inferiore ai 300 Mwe, (mentre è medio fino a circa 700). Si tratta dei cosiddetti reattori SMR, acronimo di “piccolo reattore modulare“, progettati per la costruzione in serie.



Numerosi sono i progetti di questo tipo che sono in corso, alcuni dei quali hanno già preso forma e sono operativi o in costruzione, mentre altri sono ancora fermi sulla carta e sono pronti a prendere il via. Quattro sono le categorie principali di questi piccoli reattori, leggasi quelli ad acqua leggera, quelli a neutroni veloci, quelli ad alta temperatura moderati a grafite e vari tipi di reattori a sali fusi (MSR). Il primo tipo di reattore è quello che presenta il rischio tecnologico più basso, mentre il più piccolo è quello del secondo tipo FNR, ed è inoltre più semplice e con un funzionamento più lungo prima del rifornimento.



CENTRALI NUCLEARI, SPOPOLANO I PICCOLI REATTORI SMR: I VANTAGGIO DI QUESTE SOLUZIONI

Come detto in apertura, ad oggi i costi sono molto elevati se si vuole costruire un grande reattore che generi elettricità tramite il ciclo del vapore, di conseguenza vengono utilizzate delle unità più piccole che possono essere costruite in modo indipendente o anche come moduli di un complesso più grande, con una capacità aggiuntivaa che possa incrementare a seconda delle necessità.

Grazie a tali tipo di reattori nucleari di dimensioni mignon sono inoltre possibili delle economie di scala e le piccole unità sono viste come un investimento molto più gestibile rispetto a quelle più grandi. Infine gli SMR, come precisa World-nuclear.org, sono più facilmente inseribili in siti dismessi, dove ad esempio vi si trovavano vecchi impianto di carbone, rispetto a delle unità più grandi.