Dopo che lo scorso 210 gennaio è stato pubblicato ufficialmente il bando per la realizzazione dei padiglioni/gazebo, identificati dal simbolo della primula, in cui verrà eseguita la campagna di somministrazione di massa del vaccino anti-Covid19, c’è maggiore chiarezza in merito a quelle che saranno le specifiche e, allo stesso tempo, sono emerse alcune possibili criticità che hanno pure innescato un botta e risposta tra gli addetti ai lavori.
Da tempo, infatti, attorno alla campagna che si fregia del simbolo ideato dall’architetto Stefano Boeri è nato un dibattito in merito all’impiego di risorse per la realizzazione di questi centri di vaccinazione temporanei e anche in merito alle stesse specifiche tecniche, senza contare un problema già rilevato in passato ovvero quello delle tempistiche predisposte dalla struttura commissariale di Domenico Arcuri, secondo alcuni molto strette per poter partecipare al bando di gara. Da qui la decisione di prorogare i termini per la presentazione dei progetti e delle offerte fino al prossimo 3 febbraio dato che il rischio concreto è che, con la precedente deadline, poche o nessuna proposta sarebbero arrivate sul tavolo.
CENTRI VACCINAZIONE ‘PRIMULA’, ECCO COME SARANNO: REQUISITI, COSTI E CRITICITA’
Nel bando si specifica che la fornitura riguarderà 21 padiglioni ‘Primula’, destinati alle città capoluogo di regione e provincia autonoma almeno nella prima fase, mentre in quelle successive ne verranno montati altri fino a raggiungere la quota prevista di 1200 totali: ogni padiglione avrà una struttura circolare del diametro di 20 metri per un totale di 315 metri quadrati (previsti anche bagno, connessione internet e sistema di condizionamento dell’aria), con tanto di ‘check point’ accettazione e poi una sala d’attesa in cui rimanere per i 15 minuti successivi alla somministrazione del vaccino. Per quanto concerne i costi, si parla di un massimo di 1300 euro al metro quadro che porterebbe così il limite per padiglione a 409mila euro e a 49milioni se si toccasse la fatidica quota di 1200.
Proprio uno dei punti più controversi e oggetto dio discussione nelle scorse settimane, è stato proprio quello dei costi previsti, anche se il Governo su tale punto aveva annunciato la ricerca di sostegni e l’apporto anche di donazioni libere su un conto corrente ad hoc con la causale “Sostegno Primula”. Un altro aspetto è quello che prevede che si potranno vaccinare sei persone contemporaneamente: un numero ritenuto da alcuni esiguo e che ha portato lo stesso Boeri a replicare alle critiche ricevute attraverso il magazine Artribune, precisando che la sua proposta riguardava solo il logo della campagna vaccinale e un progetto di massima per i padiglioni, che dovrebbero rispondere alla logica d’emergenza per cui potranno essere smontati e riutilizzabili in futuro in contesti simili.