Nella giornata di sabato il centro pastorale cattolico dell’Università del Nebraska ha ricevuto una minaccia di morte attraverso una nota firmata “Jane’s Revenge”, un biglietto da visita che viene utilizzato dagli attivisti pro-aborto. A riportare la notizia è la CNA, la Catholic News Agency, che ha pubblicato anche parte della nota di minaccia: “Se il nostro diritto all’aborto a Bellevue verrà eliminato, spareremo al tuo centro Newman con i nostri nuovi fucili AR14. Sinceramente, Jane’s Revenge”.
La nota è stata indirizzata a padre Dan Andrews, parroco del St. John Paul II Newman Center, e come spiega la CNA, si tratta dell’ultima di una serie di minacce e di intimidazioni da parte delle organizzazioni pro-aborto, come ad esempio quanto accaduto in un’altra occasione, un messaggio scritto con le bombolette spay sull’edificio, in cui si leggeva: “Se l’aborto non è sicuro, non lo sei nemmeno tu”. Kristan Hawkins, presidente del gruppo pro-vita Students for Life, ha condiviso la nota sui social, mentre KETV.com ha spiegato che sabato mattina il gruppo pro-vita ha ospitato un “seminario sulla leadership politica” presso il centro di Newman. “Questa mattina – la dichiarazione ufficiale diffusa dal Newman Center – è stato trovato un biglietto minaccioso sulla porta dell’Oratorio St. John Paul II Newman Center. L’autore della nota afferma di rappresentare Jane’s Revenge”.
CENTRO CATTOLICO MINACCIATO DA ATTIVISTI PRO-ABORTO: “INQUIETANTE”
Padre Andrews ha definito la nota “inquietante e sfortunata”, ma ha aggiunto che “i residenti e i parrocchiani incentrati su Cristo sono imperterriti. Questo ovviamente ci causa grande preoccupazione. La nostra priorità numero uno è la sicurezza dei nostri studenti. Siamo grati per la pronta risposta e l’attenzione della polizia dell’ONU a questa minaccia”. Così invece Kristan Hawkins tramite una serie di tweet: “Sulla porta è stata affissa una minaccia di morte con le pistole di Jane’s Revenge. Abbiamo chiamato la polizia e ci stiamo adoperando per metterlo in sicurezza”.
E ancora: “(il procuratore generale degli Stati Uniti ndr) Merrick Garland continua a rifiutarsi di agire per proteggere i pacifici pro-vita dai gruppi terroristici pro-aborto. Purtroppo, i commenti incendiari di leader come Hillary Clinton che hanno paragonato i sostenitori della vita ai talebani sono un esempio calzante del clima politico avvelenato che viene deliberatamente favorito dall’aborto aziendale e dai loro alleati. L’amministrazione Biden sta gettando le basi per una violenza mortale contro i pro-vita mentre sostiene la violenza contro coloro che sono nel grembo materno. Devono agire”.