Nella giornata di oggi il centro islamico di Tortona è stato dato alle fiamme. Non si hanno ancora concrete informazioni su chi sia l’attentatore o di quale natura possa essere il gesto, mentre le indagini delle autorità sembrano procedere. Le fiamme sarebbero divampate dall’ingresso dell’edificio per poi propagarsi rapidamente anche all’interno della struttura che, complessivamente, ha riportato gravi danni. All’ingresso, a quanto riportano diversi media, ma anche la Comunità Islamica d’Italia, sono state dipinte croci, anche capovolte.



Centro islamico bruciato: “Gesto islamofobo”

La prima ad esprimersi in merito alla questione del centro islamico bruciato a Tortona è stata l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia che ha espresso solidarietà nei confronti della comunità di Tortona. “Da parte nostra”, hanno commentato, secondo quanto riporta Repubblica, “una piena condanna nei confronti dell’ennesimo gesto di matrice islamofoba. I responsabili hanno firmato il vile gesto con delle croci, anche capovolte disegnate all’ingresso del centro islamico”.



“Riteniamo”, continua a commentare l’Unione sul centro islamico di Tortona, “questo fatto strumentale e di certo non rappresentativo del mondo cristiano, con il quale lavoriamo proficuamente da anni sulla strada del dialogo interreligioso. Invitiamo le forze dell’ordine a fare il possibile per individuare i responsabili assicurandoli alla giustizia”. Sul centro islamico bruciato a Tortona si è espresso anche il presidente dell’Unione della Comunità Islamiche, Yassine Lafram che ha espresso vicinanza “ai fratelli e alle sorelle di Tortona. Sono in continuo contatto con il direttivo del centro e ho garantito loro il nostro sostegno. Continuiamo a lavorare affinché il dialogo e il confronto prevalga su questi episodi di odio anti-islamico. Purtroppo questi fenomeni trovano terreno fertile in contesti degradati e privi di conoscenza della nostra comunità e religione. Voglio ringraziare il primo cittadino Federico Chiodi per le parole di condanna e per il gradito riconoscimento della comunità islamica locale, sempre a disposizione della collettività”.

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