ECCO I NOMI DEL CENTRODESTRA PER IL QUIRINALE

«Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio: sono questi i nostri nomi, senza tessere di partito in tasca, nomi di altro profilo»: questa la “rosa” dei nomi fatta dal Centrodestra e annunciata da Salvini conferenza stampa.

 «Presentiamo tre nomi ufficiali del Centrodestra: non siamo qui a imporre niente a nessuno. Come fatto per 30 anni dal Centrosinistra, credo sia oggi diritto dell’area liberale e conservatrice del Paese, nostro diritto avanzare delle proposte», inizia così la conferenza stampa del Centrodestra con le parole di Matteo Salvini, che ringrazia il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi per il suo “passo di lato”. Salvini si augura che la voglia di dialogo venga accolta nell’altro versante a partire dai nomi oggi presentati: «scrivere libro con il Papa e dirigendo il Senato non è da tutti. Per Moratti preparare l’Expo, sindaco di Milano e affrontare il Covid in Lombardia da dirigente del Welfare; infine Carlo Nordio, uomo liberale e giurista, figura utile per affrontare i gravi nodi all’interno del Csm». Salvini chiude il discorso affermando: «non presentiamo dirigenti di partito anche se a questo tavolo ci sarebbe una figura che più di tutte tra europeismo e atlantismo potrebbe rappresentare il nostro Paese» (e qui si riferisce evidentemente ad Antonio Tajani, seduto a fianco a lui). Niente Casellati nella “rosa” perché rispettiamo le attuali cariche istituzionali del Parlamento e perché «hanno già in sé la dignità di essere una possibile scelta». Il Centrodestra parte da questi tre nomi ma ammette «non abbiamo arroganza di dire di no con nessuna pregiudiziale». 



QUIRINALE, GLI INTERVENTI DI TAJANI E MELONI

Tajani sottolinea in conferenza stampa la qualità dell’unione della coalizione: «il nome di Silvio Berlusconi ha tenuto insieme la coalizione e per senso di responsabilità ha deciso di ritirarsi per evitare un Parlamento in opposizione ad oltranza. Noi mettiamo il meglio di noi stessi come risorse in campo per servire la Repubblica e la nostra patria». Giorgia Meloni esprime la soddisfazione per la compattezza e l’unità di questo passaggio politico delicato: «contenta di questa terna di nomi per fare un passo avanti e per evitare che sulle Elezioni del Presidente della Repubblica la politica dia il peggio di sé». È responsabilità del Centrodestra di fare proposte concrete, ribadisce la leader di FdI: «noi non abbiamo i numeri per eleggere il Capo dello Stato ma abbiamo il diritto di proporre un punto di partenza per il dialogo tra i partiti». In una democrazia dell’alternanza, sottolinea Meloni, «il Centrodestra ha i numeri e il diritto di presentare le proprie proposte; fino ad oggi non abbiamo mai avuto la possibilità di farlo, ritengo assurdo che qualcuno voglia impedirlo». La leader di FdI si dice del tutto concorde con Salvini e gli altri leader per i nomi di Moratti, Pera e Nordio: «sono tre profili di altissimo livello. Come lo sono anche Elisabetta Casellati e Antonio Tajani, sono curriculum fantasmagorici che poniamo al servizio del Paese: facciamo proposte per avvicinare, di più non possiamo e non vogliamo fare». Il Centrodestra chiede ai rivali in Parlamento di entrare nel merito e spiegare perché questa terna non possa eventualmente «andare bene per l’elezione a Presidente della Repubblica», conclude Giorgia Meloni. Prima risposta arriva dal Pd con il segretario Enrico Letta: «Quelli proposti dal centrodestra sono nomi sicuramente di qualità e li valuteremo senza spirito pregiudiziale». Il senatore dem Andrea Marcucci in diretta con Rai News24 apprezza «il tono usato da Salvini oltre che i nomi scelti, sono certamente di qualità».



DIRETTA VIDEO CONFERENZA STAMPA SUL QUIRINALE

Alle ore 16.30 è stata convocata una conferenza stampa alla Camera dei Deputati con i leader del Centrodestra: sul tavolo, da quanto si apprende, vi sarà la presentazione dei nomi scelti dalla coalizione come “rosa” per il prossimo Presidente della Repubblica. Diretta in video streaming dovrebbe essere trasmessa sui canali social di Lega, FdI e Forza Italia e sulla pagina FB di Matteo Salvini.

Con le trattative in corso ormai senza sosta da giorni, Salvini, Meloni e Tajani – dopo il vertice convocato alle ore 14.30 con i gruppi più piccoli, da Udc (Cesa) a Cambiamo (Toti-Brugnaro) fino a Noi con l’Italia (Lupi) – presenteranno la “rosa dei nomi” da sottoporre alla platea di grandi elettori di Pd, M5s, LeU e Iv per “chiudere” la partita delle Elezioni Quirinale già dalla quarta-quinta votazione (giovedì o venerdì). Il nome principe resta quello di Mario Draghi, anche se sono diverse le “opposizioni” in seno al Centrodestra per smuovere il Premier da Palazzo Chigi in un momento così delicato per emergenze Covid e crisi internazionali. Perciò la “rosa” dei candidati oggi in campo pubblicamente potrà servire ad un duplice scopo: per farsela approvare, in almeno uno dei suoi componenti, dal Centrosinistra così da chiudere la corsa al Quirinale entro settimana (come chiede Enrico Letta); oppure per farsela bocciare, in modo da virare con convinzione a quel punto sull’uniche due alternative possibili, Mario Draghi o addirittura un Mattarella bis.



CHI SONO I CANDIDATI PRESIDENTE PER IL CENTRODESTRA

Secondo quanto raccolto da fonti di coalizione citate dall’AGI, la rosa dei nomi per il Quirinale dovrebbe contenere le figure di Letizia Moratti, Marcello Pera, Maria Elisabetta Casellati, Giulio Tremonti e Carlo Nordio. Non sarebbero invece della “partita”, per ora, i nomi di Franco Frattini – attuale Presidente del Consiglio di Stato – e Pier Ferdinando Casini. Sul primo è calato il veto importante di Letta e Renzi, sul secondo invece è la Lega a non essere per il momento intenzionato a puntare su un nome comunque eletto al Senato nel collegio uninominale di Bologna con il segno del Pd. La rosa è ancora in via di definizione ma da più parti vengono confermate le presenze di “figure che hanno ricoperto cariche istituzionali“, con Pera e Casellati dunque in pole position per una potenziale candidatura. «Quello che ha l’asso in mano per chiudere questa partita si chiama Matteo Salvini, ha l’asso in mano e deve scegliere quando calarlo», aveva detto solo questa mattina Matteo Renzi a “Radio Leopolda”, ipotizzando i 4 scenari in campo per il Centrodestra, «insistere su un nome di centrodestra anche contro un pezzo del parlamento, sperando che passi. Cercare un grande accordo con tutti su un nome fuori dal giro; terza ipotesi accordo con Conte; infine un sistema di usato sicuro». Con la conferenza stampa convocata alla Camera ora sembra che quelle carte il Centrodestra sia intenzionato a scoprirle: se per avanzare poi Draghi in un secondo e definitivo accordo con il Csx, questo è ancora tutto da scoprire.

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