Il centrodestra ha espresso al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella «grande preoccupazione» per la situazione politica italiana. «Il voto di martedì ha certificato l’inconsistenza della maggioranza», scrivono Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani in una nota congiunta dopo l’incontro con il Capo dello Stato. Tutto ciò con l’emergenza Covid e quella economica che si abbattono su famiglie e imprese. «È convinzione del centrodestra che con questo Parlamento sia impossibile lavorare», hanno aggiunto, precisando che «il centrodestra ha ribadito al Presidente la fiducia nella sua saggezza».



Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha poi commentato l’incontro al Quirinale in un video: «Non si può continuare ad assistere alla compravendita dei senatori, a un governo senza idee, senza visione e senza maggioranza. L’abbiamo detto al presidente della Repubblica». Secondo il centrodestra è «meglio investire due mesi di tempo dando la parola agli italiani e poi lavorare tranquilli per i prossimi 5 anni». (agg. di Silvana Palazzo)



CENTRODESTRA AL COLLE: LE ALTERNATIVE A CONTE

Dovrebbe essere attorno alle ore 18 l’incontro al Quirinale tra i leader del Centrodestra e il Capo dello Stato: per il segretario della Lega Matteo Salvini l’unica vera opzione sono le elezioni anticipate, così come ribadisce anche Giorgia Meloni. Si allontana l’ipotesi di un possibile Governo “di unità nazionale” o di un esecutivo a guida Cdx con questo Parlamento (si invertirebbe infatti la ricerca di responsabili per avere la maggioranza). Per Forza Italia e “Cambiamo!” invece la via del voto non sembra essere quella preferibile: stamane alle agenzie il Governatore della Liguria Giovanni Toti ha spiegato «Quello che a forza di dire ‘votiamo votiamo’ il centrosinistra si rafforzi è un dubbio che ho espresso anche al centrodestra. Il voto è pensabile in una finestra estiva prima del semestre bianco. Se ci sarà il voto ben venga ma bisogna ragionare anche in altre direzioni».



Nel frattempo irrompe nel caos sulla crisi di Governo le indagini – e conseguenti dimissioni da segretario nazionale – sul n.1 Udc Lorenzo Cesa, accusato dall’inchiesta del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri per concorso esterno in associazione mafiosa legata alla ‘ndrangheta: al Colle i leader del Cdx porteranno la loro istanza di assoluta fiducia nella giustizia e nel segretario Cesa, con le “trattative” mai del tutto spente tra Palazzo Chigi e centristi (per un ingresso in maggioranza) che inevitabilmente subiscono un ulteriore stop dopo le indagini contro Cesa.

CENTRODESTRA SALE AL COLLE

Oggi pomeriggio i leader del Centrodestra compatto si recheranno al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: il tema è sempre la crisi di Governo, come ribadito ieri nella nota congiunta in cui Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi, Giovanni Toti e Maurizio Lupi chiedono al Colle un intervento deciso per non far passare in “sordina” la mancanza sostanziale di maggioranza in Parlamento (o meglio, al Senato) del Governo Conte-2. A salire al Quirinale dovrebbero essere Salvini, Meloni e Tajani ma – secondo fonti della Rai – non è esclusa la presenza, quantomeno in videoconferenza, di Silvio Berlusconi. Dopo il doppio voto unanime in Parlamento ieri sullo scostamento di bilancio, il Centrodestra ribadirà di aver sostenuto i provvedimenti anti-Covid per non lasciare l’Italia senza ristori e indennizzi ma chiede immediatamente un cambio di passo alla guida del Paese dopo le vicende politiche di queste ultime settimane. La crisi di Governo aperta da Matteo Renzi e Italia Viva ha portato una fiducia risicatissima al Senato, con l’esecutivo rimasto in maggioranza relativa e “appeso” ai voti dei senatori a vita, dei responsabili raccattati in extremis (3 da Forza Italia, qualcuno dal Gruppo Misto e qualche ex M5s).

I TEMI DEL VERTICE COLLE-CDX

«Il Paese non può restare ostaggio di un governo incapace, arrogante e raccogliticcio. Si tratta di una minoranza di governo che continua la sfacciata e scandalosa compravendita di parlamentari e che non si fa scrupoli a imbarcare chi, eletto col centrodestra, ha tradito l’impegno preso con gli elettori», hanno spiegato ieri nella nota congiunta dopo il vertice a Roma tra i leader di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Cambiamo! e Noi con l’Italia. Diversi dunque i temi che il Centrodestra presenterà al Presidente della Repubblica, in primis la “differenza” con quanto avvenuto nel 2018 quando non venne affidato l’incarico al Cdx dopo le Elezioni Politiche del 4 marzo proprio perché mancanti alcuni voti al Senato e con una maggioranza che sarebbe stata “raccogliticcia”. Un altro dei temi principali che il Centrodestra proporrà al Capo dello Stato è invece certamente quella “questione morale” con la quale così tante volte la sinistra negli anni ha attaccato Berlusconi, Meloni e Salvini: la caccia ai parlamentari e la “compravendita” di senatori per poter rimanere in sella viene identificato aspramente dai leader di Centrodestra come il motivo principale per la cacciata del Presidente Conte e la costituzione o di un Governo “di scopo” oppure di voto anticipato diretto.

Nell’intervista al Corriere della Sera Giorgia Meloni ha poi ricordato come al momento «questo esecutivo non ha i numeri in quanto non ha la maggioranza in 10 commissioni su 14». Il Cdx chiede le dimissioni immediate di Giuseppe Conte con la speranza che ‘l’arbitro’ Mattarella possa arrivare a sciogliere le Camere e indire Elezioni; in alternativa, per la leader di Fratelli d’Italia, «si può verificare le condizioni per un incarico al centrodestra, che a differenza di questa maggioranza è formato da una coalizione coesa. Temo però che ci troveremmo di fronte a numeri insufficienti o risicati anche in questo caso».