Il Coronavirus da diverse settimane rappresenta la principale preoccupazione a livello mondiale. Senza l’adozione di misure per contrastarne la diffusione, il virus sarebbe in grado di uccidere decine di milioni di persone. Da qui la decisione di molti governi di attuare rigorosi protocolli di isolamento della popolazione a scapito purtroppo dell’economia dei vari Paesi, in attesa di un vaccino efficace che però potrebbe arrivare non prima di un anno. Ma esiste una via di uscita a questa situazione? A tentare di fornire una risposta è stato Daniel Tillet, professore di microbiologia molecolare che ha osservato l’esistenza di ceppi naturali di SARS-CoV-2 mutati per essere non patogeni (asintomatici) ma ancora infettivi e capaci di fornire l’immunità ai ceppi maggiormente letali. La soluzione consiste nel riuscire a trovare uno dei ceppi virali non patogeni in natura che andrebbe a comportarsi in modo molto simile al vaccino antipolio. Un’ipotesi destinata tuttavia a sfumare se non troviamo il modo di trovare uno dei ceppi virali non patogeni. Ma come scoprire se questi ceppi esistono? Secondo Tillet, sulla base di quanto fatto dai ricercatori cinesi, basterebbe testare le persone asintomatiche e fare la sequenza genomica del ceppo SARS-CoV-2 che li ha infettati allo scopo di identificare un virus con mutazioni in un gene/i virale essenziale. Si tratta di un approccio economico e relativamente veloce che permetterebbe di sequenziare migliaia di ceppi virali, campionare i test positivi di persone asintomatiche fino a trovare un ceppo di virus con le giuste mutazioni per renderlo innocuo e che fungerà da vaccino attenuato.
CEPPO VIVO MA ATTENUATO POSSIBILE SOLUZIONE AL COVID-19
Il metodo avanzato da Tillet è già stato eseguito in passato in diversi casi, dalla poliomelite al morbillo, passando per la rosolia, la parotite e i vaccini contro la varicella sono tutti virus vivi attenuati. L’approccio per il Covid-19 potrebbe essere il medesimo, ovvero quello di produrre vaccini vivi attenuati usando virus o batteri il cui potere patogeno è stato diminuito o eliminato con trattamenti e procedure diverse, per cui inducono un’infezione molto blanda senza però provocare malattia. Il maggiore rischio è che il virus possa non essere sicuro al 100% come invece si suppone. L’esperto ha voluto comunque fare chiarezza spiegando che coloro che hanno sintomi lievi o sono asintomatici sono comunque infettati da un ceppo pericoloso del virus ma il proprio sistema immunitario è in grado di gestire bene lo stesso virus. Un caso lieve di Coronavirus non significa necessariamente un ceppo innocuo. La sua argomentazione è un’altra: “Mentre quasi tutti i casi lievi di COVID-19 sono causati da un pericoloso ceppo di SARS-CoV-2, un ceppo attenuato di SARS-CoV-2 causerà solo lievi malattie”. Attendere un vaccino non solo sarà difficile ma per Tillet qualunque vaccino sarebbe impraticabile dal momento che l’immunità ai virus respiratori avrebbe una durata di circa un anno in media. L’allontanamento sociale e la quarantena contribuiscono a tenere sotto controllo il virus ma non a risolvere il problema, come evidenziato in Giappone, dove il Covid-19 è tornato.