Continua a lasciare strascichi la ‘tagliola’ sul Ddl Zan avvenuta due giorni fa. Ma c’è chi, anche nel mondo omosessuale, pensa che la legge contro l’omotransfobia fosse tutt’altro che una legge di civiltà: “Il ddl Zan? Altro che “legge di civiltà” che ci allontana da Polonia e Ungheria – le parole di Tommaso Cerno, senatore del Partito Democratico, parlando ai microfoni del quotidiano Il Giornale – un testo tardo-medievale, già vecchio, malfatto: per questo non ho partecipato al voto”. Il Dem Cerno si definisce “unico gay dichiarato del Senato”, ed ha voluto spiegare il perchè dell’astensione del voto nei confronti del testo poi naufragato in Parlamento: “Ho ripetuto in tutte le salse – ha aggiunto – che quel testo aveva molti difetti, che rischiava di istituire un grottesco e sbagliato reato di opinione, che poteva essere migliorato”, invece “Lo hanno proclamato intoccabile, come se Zan fosse Mosè e il suo ddl fossero le tavole della legge dettate dal dio dei gay”.



Peccato però che Cerno non sia stato ascoltato “Mi hanno escluso da qualsiasi tavolo sulla questione, nonostante io sia l’unico gay dichiarato di Palazzo Madama: perché contestavo il merito della legge e la linea dem del tutto o niente. Sono arrivati persino a telefonare alle trasmissioni tv che mi invitavano, per dissuaderle. Mercoledì ho chiesto di intervenire in aula e mi è stato detto che era un dibattito solo procedurale e non serviva. Si sono comportati da omofobi, loro che si dipingono come omofili”.



CERNO VS DDL ZAN: “MI HA TELEFONATO DICENDO DI AIUTARLO MA…”

Cerno racconta di aver ricevuto una richiesta d’aiuto proprio da Zan in persona: “Mi ha telefonato Zan dicendo ti prego, aiutami. Ma ormai c’era poco da aiutare: il risultato era scritto, e del tutto prevedibile. Arrivati al voto, ho comunicato che non avrei partecipato, per evitare di passare per boicottatore a voto segreto. L’unica cosa che gli importava – affonda nuovamente il colpo Cerno – non era avere una buona legge, ma avere una bandierina con il marchio Pd. Si sono appesi al feticcio di una legge al ribasso, nata vecchia e scritta male: hanno raccontato che avevano i voti, e il risultato si è visto”. Quindi ha aggiunto e concluso: “La destra ha fatto quel che aveva annunciato, con qualche senatore che ha votato dall’altra parte. La sinistra ha fatto la sinistra, e si è spaccata”.

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