Certificato di esenzione dal vaccino anti Covid: è quello che devono richiedere coloro che per specifiche patologie non possono sottoporsi alla vaccinazione. Lo ha autorizzato il Ministero della Salute, in vista del debutto del Green pass, con una nuova circolare firmata dal direttore generale Giovanni Rezza in cui vengono stabiliti i criteri con cui accedere a tale certificazione. Il documento va rilasciato nel caso in cui la vaccinazione viene saltata o differita «per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea». Si tratta di patologie conclamate, malattie rare e croniche o reazioni avverse dopo la prima somministrazione. Queste persone devono ovviamente continuare a mantenere le misure di prevenzione, quindi usare mascherine, rispettare il distanziamento, lavarsi le mani ed evitare assembramenti, soprattutto nei luoghi chiusi, oltre a rispettare le misure previste per i luoghi di lavoro e i mezzi di trasporto. Fino al 30 settembre gli stessi medici vaccinatori possono rilasciare a titolo gratuito il certificato di esenzione al vaccino anti Covid, così come i medici di medicina generale o pediatri di libera scelta.



Il certificato di esenzione dal vaccino anti Covid è importante per chi ha avuto un problema di salute tra la prima e la seconda dose, ad esempio una reazione allergica alle componenti del vaccino, o casi molto rari di sindrome di Guillain-Barré, miocardite e pericardite. Ma è fondamentale anche per chi ha avuto un parere negativo dal medico a causa di malattie pregresse, così come per tutti i malati rari e cronici che, a causa della loro patologia, non hanno la possibilità di accedere alla vaccinazione. Queste persone non hanno potuto richiedere il Green Pass (di cui parlerà Draghi in conferenza stampa), quindi dal 6 agosto sarebbero rimaste escluse da diversi luoghi al chiuso.



CERTIFICATO ESENZIONE VACCINO: VALIDITÀ E DATI

Il certificato di esenzione dal vaccino anti Covid può essere rilasciato in formato cartaceo e può avere una validità massima fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni. La durata di tale validità, in virtù delle valutazioni cliniche relative, verrà poi aggiornata quando sarà lanciato il sistema nazionale per l’emissione digitale delle stesse per consentirne la verifica digitale. Tale documento deve contenere delle informazioni specifiche, oltre ai dati identificati del soggetto interessato (nome, cognome e data di nascita). Deve riportare la dicitura «soggetto esente alla vaccinazione anti SARS-CoV-2. Certificazione valida per consentire l’accesso ai servizi e attività di cui al comma 1, art. 3 del decreto legge 23 luglio 2021, n 105». Ma anche la data di fine validità, i dati relativi al Servizio vaccinale delle aziende ed enti del Servizio sanitario regionale in cui opera come vaccinatore Covid-19 (denominazione del Servizio – Regione), il timbro e la firma del medico (anche digitale), oltre al numero di iscrizione all’ordine o codice fiscale dello stesso. Non può invece contenere altri dati sensibili, come il motivo clinico per il quale scatta l’esenzione. Per il rilascio di tale certificato possono essere usate anche le piattaforme regionali già preposte per il rilascio di quelli vaccinali e di inidoneità alla vaccinazione.

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