Piero Barbanti professore del San Raffaele di Roma, ha spiegato a Uno Mattina come tenere allenato il cervello: “Un cervello, una salute, non vuol dire sapere solo far di conto, avere una buona memoria ma anche essere rasserenati e essere in comunità, significa un cervello sociale, il cervello ha neuroni chiamati specchio che copiano le azioni degli altri, serve sviluppare quello stimolo di comunità che avevamo a scuola o che si hanno nelle pratiche degli sport di gruppo, è fondamentale entrare in sintonia con il cervello degli altri”.



Ma come è possibile che più della metà delle persone della popolazione italiana ha problemi legati al cervello, una degenerazione? “Noi ci dimentichiamo il cervello – prosegue il prof Barbanti – non stiamo attenti alla violenza dell’impatto degli agenti esterni sul cervello. L’uso compulsivo di cellulare e social è un fattore di rischio per la salute mentale. Dobbiamo fargli la manutenzione, quindi essere assieme agli altri e qualche volta utilizzare anche delle medicine”.



CERVELLO, COME TENERLO IN SALUTE? “NOI ABBIAMO 3 CERVELLI”

Ma quanti cervelli abbiamo? “Ne abbiamo tre in realtà che si sviluppano successivamente. Il nostro cervello è connesso al modollo tramite un tronco encefalo. Il primo cervello è quello rettiliano, ci fa dormire, stare sveglio, ci da l’impulso produttivo o ci fa mangiare. Poi c’è il cervello delle emozioni, quello limbico, che hanno anche i nostri animali domestici, poi si sviluppa tardi il cervello della ragione, si sviluppa fino a 25 anni, un processo lento ed evolutivo e questo ci fa capire come i nostri ragazzi siano delicati ma anche come si possano modificare alcuni comportamenti e disturbi, tre cervelli che si sommano e la neo corteccia è quello che caratterizza l’uomo, ci da la capacità di decidere, giudicare, di non rispondere istintivamente, ci permette di gestire il problema, di rallentare”.



Di nuovo sui social e telefonino: “Stanno stressando il cervello anche perchè riduce le ore di sonno”. E ancora: “Quando noi abbiamo un ragazzino di 15 anni che è stato benissimo poi ad un certo punto cambia, significa che è la sua maniera di vedere il mondo a suo modo, sviluppando la capacità critica e non più solo con gli occhi di mamma e papà. Il voler dir no a volte sembra a prescindere ma in realtà fa parte dello sviluppo normale perchè loro stanno sviluppando una nuova autonomia”.

CERVELLO, COME TENERLO IN SALUTE? ECCO COME INVECCHIA

Ma come invecchia il cervello? “Si perdono cellule nervose ma non solo. Un neurone ha tanti ‘capelli’ e quando si invecchia li perde, e se ne ha pochi riesce ad aderire a meno neuroni. Se il cervello si spelacchia crea meno legami, bisogna quindi fare in modo di mantenere i capelli. Fra i 15 e i 25 anni è il periodo in cui ci pettiniamo”.

“Serve avere attività sociale – ha proseguito l’esperto – stare in mezzo agli altri. Per i più anziani serve anche attività fisica, tenere il cervello impegnato, magari scrive un diario alla sera, e poi dormire. Di notte il cervello non dorme ma lavora, lava via le proteine tossiche attraverso il flusso glinfatico e se non dormiamo abbastanza queste proteine tossiche si accumulano e causano l’invecchiamento cerebrale malato e patologico. Dormire il pomeriggio? Chi ha problemi di sonno non dorma. Il sonno deve essere compresso perchè alla sera ci faccia dormire”.