Il cervello di un uomo e quello di una donna sono uguali? Come se l’esperienza pratica non bastasse a rispondere che no, maschi e femmine non ragionano alla stessa maniera, adesso è anche Giulio Maira, per anni direttore di Neurochirurgia al Gemelli e ordinario alla Cattolica di Roma, nonché «senior consultant» all’Humanitas di Milano, a mettere nero su bianco le differenze tra due mondi che assomigliano a due rette parallele che non si incontrano (quasi) mai. L’esperto, intervistato da La Stampa, ha spiegato:”Il cervello femminile è un mondo meraviglioso e, a mio parere, più vivace di quello maschile, ma esistono differenze tra i due che non vanno negate. E’ vero che hanno in comune il 99% dei geni, ma quell’1% è fondamentale, perché, per esempio, tra il cervello di Einstein e quello della scimmia c’era solo l’1,2% di differenza. Il cervello femminile ha un po’ meno neuroni, ma più connessioni: tendenzialmente, dunque, la razionalità è maggiormente maschile e la creatività più femminile. La donna, invece, ha più neuroni nell’area del linguaggio e dispone di un ippocampo, l’area che contiene i ricordi, più grande. Inoltre l’ amigdala femminile, che gestisce emozioni e paure, è collegata più a funzioni verbali, mentre quella maschile all’attività fisica: questo ha una spiegazione evoluzionistica, perché l’uomo cacciava e lottava e la donna cresceva e rassicurava la prole“.



CERVELLO, L’ESPERTO: “RESTANO ANCORA TANTI MISTERI DA RISOLVERE”

Chi pensa che un ragionamento scientifico di questo tipo possa anche solo minimamente “giustificare” comportamenti violenti come quelli messi in atto da alcuni uomini (pensiamo ad esempio ai femminicidi) ha preso però un abbaglio. Lo chiarisce lo stesso professor Maira:”I nostri geni non si modificano da milioni di anni, al massimo si sono sviluppati altri centri del cervello, ma va chiarito che un meccanismo biologico di base non giustifica, oggi, comportamenti sociali sbagliati. L’uomo contemporaneo è pienamente in grado di superare con la razionalità e la cultura l’istinto elementare, che pure esiste nelle reazioni ad ansie e paure. Ecco perché persone con minori strumenti culturali possono essere più esposte a simili stimoli“. Anche per un luminare come Maira, autore del libro “Il cervello è più grande del cielo”, restano tanti i misteri ancora da risolvere:”E’ l’unico organo che non ha solo funzione meccanica, ma parti delicatissime vicine alla coscienza, come il talamo o il tronco dell’encefalo. A stupire di più è che ogni notte questa coscienza praticamente scompaia e si risvegli al mattino, rigenerata. Come nasca e quale rapporto abbia con la materia del cervello resta un mistero. Altro punto interrogativo è come sia davvero la realtà fuori di noi: tutto il mondo infatti, come diceva Sherrington nell’Ottocento, potrebbe essere un telaio incantato, immaginato dalla mente nella sua scatola buia grazie agli impulsi elettrici che le arrivano dai sensi“.

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