Roberto Burioni, virologo e immunologo del San Raffaele di Milano, è protagonista di una discussione sul web circa la pericolosità dei tamponi, a seguito di un suo intervento effettuato riguardo a questo argomento nel corso della trasmissione “Che tempo che fa”. Ad approfondire la questione è il quotidiano “Open”, che ricorda come l’esperto abbia menzionato il caso di una donna che ha riscontrato la perdita di liquido cefalorachidiano dopo avere eseguito un test rinofaringeo, pubblicando poi sul suo profilo Twitter il link all’articolo del caso, pubblicato su “Jama”.
Tuttavia, nel servizio si legge che la paziente presentava un difetto nel basicranio e, pertanto, secondo i medici quell’episodio non era in alcun modo legato al tampone effettuato. O meglio: quest’ultimo, in presenza del difetto, ha causato il trauma all’encefalocele preesistente nella malcapitata 40enne, ma non può ritenersi il diretto responsabile dell’accaduto, verificatosi nel marzo del 2020. Peraltro, gli autori dell’articolo riferiscono che “un precedente intervento chirurgico o una patologia potrebbero distorcere la normale anatomia nasale, aumentando il rischio di eventi avversi associati al test del tampone”.
TAMPONE PERICOLOSO PER IL CERVELLO? FNOMCEO “SMENTISCE” BURIONI: “ASSOLUTAMENTE NO”
“Open”, a questo punto, si chiede se il tampone possa essere pericoloso per la salute e dà una risposta ai suoi lettori grazie al portale “Dottore ma è vero che…?” della Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri): “Il tampone non può raggiungere la barriera ematoencefalica senza una forza significativa che rompa diversi strati di tessuto e ossa. Non abbiamo riscontrato alcuna complicanza da tamponi Covid-19 nella nostra pratica neurologica”.
Alcuni dati che testimoniano la veridicità della risposta? Eccoli: al 16 settembre 2020, in Australia erano stati eseguiti 7,12 milioni di tamponi nasali senza casi documentati di lesioni cerebrali. Anche Morgan Katz, docente di Clinica Medica presso la Johns Hopkins University, ha confermato l’impossibilità per un tampone di penetrare nel cervello, dal momento che “dovrebbe attraversare strati di muscoli nonché la base del cranio, di notevole spessore, per avvicinarsi alla barriera ematoencefalica, e non è proprio possibile”. Inoltre, nell’apposita sezione del sito del Ministero della Salute destinata alle fake news, si legge che è falsa la notizia per cui “farsi fare il tampone rino-faringeo è pericoloso perché può provocare gravi danni al cervello. Il tampone è sicuro e non mette a rischio la salute dell’individuo”.