Alcuni scienziati hanno scoperto delle misteriosi spirali che si trovano “attorno” al nostro cervello e che potrebbero essere utilizzate per comprendere la nostra capacità di cognizione. Come riportato da livescience.com, gli studiosi suggeriscono la presenza di strani vortici attraverso lo strato esterno del cervello, che potrebbero permettere il collegamento di varie zone dello stesso organo, di modo da elaborare più velocemente le informazioni. I segnali sono apparsi come delle spirali di onde cerebrali, e sono stati scoperti durante delle scansioni cerebrali di risonanza magnetica funzionale (fMRI) in 100 giovani adulti; sono inoltre apparsi sia a riposo quanto durante l’attività lavorativa.
Nessuno sa dire con precisione di cosa si tratti ma secondo quanto sostenuto dai ricercatori, che hanno pubblicato il proprio lavoro lo scorso 15 giugno su Nature Humane Behavior, potrebbero essere appunto utilizzati per svelare l’incredibile complessità di ciò che ci fa ragionare, pensare e in generale, svolgere qualsiasi azione. Inoltre viene sottolineato il fatto che questi vortici possono essere compromessi da alcune malattie cognitive come ad esempio la demenza, e potrebbero anche essere utilizzati come fonte di ispirazione per i computer avanzati che mirano ad emulare la complessità del cervello umano.
CERVELLO, SCOPERTE SPIRALI NELLO STRATO ESTERNO: IL COMMENTO DEGLI AUTORI
“Proprio come i vortici agiscono in turbolenza, le spirali si impegnano in complesse interazioni, svolgendo un ruolo cruciale nell’organizzazione delle complesse attività del cervello”, le parole di Pulin Gong, professore associato di fisica all’Università di Sydney, autore dello studio: “Le complesse interazioni tra più spirali coesistenti potrebbero consentire ai calcoli neurali di essere condotti in modo distribuito e parallelo, portando a una notevole efficienza computazionale”.
Il primo autore Yiben Xu, dottorando in fisica all’Università di Sydney, ha aggiunto: “Una caratteristica chiave di queste spirali cerebrali è che spesso emergono ai confini che separano le diverse reti funzionali nel cervello. Nella nostra ricerca abbiamo osservato che queste spirali cerebrali interagenti consentono una riconfigurazione flessibile dell’attività cerebrale durante vari compiti che coinvolgono l’elaborazione del linguaggio naturale e la memoria di lavoro, che ottengono cambiando le loro direzioni di rotazione”.