Cesara Buonamici ha denunciato il fratello Cesare, imprenditore e presidente di Coldiretti Firenze, per stalking e molestie. Secondo le indagini, partite proprio dall’accusa, l’uomo avrebbe sistematicamente controllato gli ingressi nella villa di famiglia, a Fiesole, la cui proprietà è divisa a metà tra i due fratelli, manomettendo anche i citofoni e infine tentare di accedere alle informazioni riservate sui conti correnti della giornalista. Nella prima udienza, che si è tenuta lunedì 18 novembre, come riporta il Corriere Fiorentino, è emersa la storia di una lunga guerra familiare, che ha come oggetto proprio la tenuta in questione, iniziata nel 2020, quando Cesare avrebbe cercato di impedire la celebrazione del matrimonio della sorella con il medico Joshua Kalman nella casa.



Dopo aver ceduto, in seguito all’intervento dei legali, avrebbe però iniziato a perseguitare la coppia, con minacce e azioni intimidatorie, deviando le telecamere di sicurezza della sua azienda agricola per intercettare gli spostamenti, leggendo la posta poi impossessandosi di una stanza che era stata adibita a guardaroba cambiandone la serratura.



Cesara Buonamici denuncia il fratello Cesare per stalking, la risposta dell’imprenditore: “Ho sempre agito con rispetto”

Il fratello di Cesara Buonamici denunciato per stalking e molestie nei confronti della giornalista del Tg5 e del marito. Le accuse riguardano alcune azioni intimidatorie che Cesare avrebbe compiuto a partire dal 2020, per protesta nei confronti della gestione della villa di famiglia, nella quale ha sede anche l’azienda olearia del quale è titolare. Data la rilevanza della notizia, apparsa oggi su tutti i quotidiani, l’uomo ha voluto rispondere dichiarandosi innocente e sottolineando di aver sempre agito con rispetto nei confronti della coppia.



Nel comunicato, inviato dopo il rinvio a giudizio, l’imprenditore si è detto molto amareggiato per la situazione ma determinato a voler fornire la propria versione per dimostrare di non essere colpevole di quanto dichiarato dalla sorella. “Sono sempre andato d’accordo con lei“, dice Cesare, aggiungendo che il problema è nato dalla gestione del patrimonio e dell’immobile nel quale risiede negando anche di aver tentato di impedire l’organizzazione della cerimonia nella villa. Ha poi concluso precisando: “Spero ancora che si possa giungere ad un accordo che soddisfi entrambe le parti, e che mia sorella possa tornare a dedicarsi al suo mestiere di giornalista“.