A seguito dello sciopero della fame annunciato dall’avvocato di Cesare Battisti, una notizia in più scatena la reazione dei familiari delle vittime: il magistrato di Sorveglianza di Cagliari, Maria Cristina Lampis, ha annunciato nell’ultimo provvedimento la concessione all’ex terrorista dei Pac della liberazione anticipata come riduzione della pena. «Cesare Battisti finora nel corso della carcerazione subita ha dato prova di partecipazione all’opera di rieducazione, facendo, inoltre, registrare una condotta regolare», scrive la giudice sarda confermando i 45 giorni di riduzione pena previsti per ogni semestre scontato nel caso di buona condotta. Fino ad ora, a Battisti è stato concesso lo sconto per i due semestri scontati da gennaio 2019 a gennaio 2020: «Spero che nessun politico e nessun giudice si faccia impietosire da questa mossa, lo conosciamo ormai, fa queste mosse per impietosire, negli anni è riuscito ad ingannare Lula e tanti altri», commenta all’Ansa sconfortato Maurizio Campagna, fratello di Andrea l’agente ucciso da Cesare Battisti il 19 aprile 1979 a Milano. «Non voglio credere – ha concluso Campagna – che ci sia qualche giudice o direttore di carcere che si diverta a tenerlo in isolamento, se prosegue per lui l’isolamento qualche motivo ci sarà. Ho il massimo rispetto per i giudici e per le guardie carcerarie». Ancora più duro il leader della Lega Matteo Salvini in un post su Instagram dove denuncia lo “scandalo” dello sconto di pena comminato a Battisti: «Questo vigliacco assassino si è goduto 37 anni di latitanza, ho contribuito ad assicurarlo alle patrie galere quando ero Ministro e adesso gli diamo lo “SCONTO DI PENA” per buona condotta?!? Questa non è giustizia, è un insulto alla memoria delle vittime, alle loro famiglie e a tutti gli italiani!». (agg. di Niccolò Magnani)



LO SCIOPERO DELLA FAME DI CESARE BATTISTI

Ha iniziato lo sciopero della fame Cesare Battisti. L’ex terrorista del Pac, i Proletari armati per il comunismo, ha deciso di protestare per via dell’isolamento dello stesso nel carcere di Oristano dove è rinchiuso da circa un anno e mezzo. A fare sapere dello sciopero è stato Davide Steccanella, l’avvocato di Battisti, che ha riportato una lettera scritta dall’ex terrorista e pubblicata in questi ultimi minuti dai quotidiani: “Avendo esaurito ogni altro mezzo per far valere i miei diritti – fa sapere il condannato – mi trovo costretto a ricorrere allo sciopero della fame totale e al rifiuto della terapia“. Battisti è da più di un anno in isolamento diurno, ma secondo l’avvocato si tratta di un isolamento “di fatto del tutto illegittimo” dal momento che “la pena dell’isolamento diurno a suo tempo inflitta era di sei mesi per cui è stata scontata a giugno 2019, in base al provvedimento emesso dalla Corte d’assise d’appello di Milano nel 1993”.



CESARE BATTISTI: LA RICHIESTA DI LUGLIO NON ACCOLTA

Già durante il mese di luglio, Battisti assieme al legale aveva presentato una denuncia alla Procura di Roma, precisamente al Tribunale di Sorveglianza, per abuso di ufficio contro il suo isolamento in carcere, ma evidentemente la sua richiesta non era stata accolta, ed ora ha deciso di protestare scioperando. Battisti chiedeva di essere “liberato” in quanto il suo stato di isolamento contrastava con le sue condizioni fisiche, sottolineando inoltre come il cibo fosse scarso e di bassa qualità. L’ex terrorista era stato estradato in Italia poco più di un anno fa, dopo una lunghissima latitanza fra il Brasile e il Sud America, conclusa appunto con l’arresto dopo che il presidente della nazione verdeoro aveva dato il suo ok all’estradizione (cosa invece in precedenza non concessa dall’ex presidente Lula). Attese nelle prossime ore le reazioni politiche allo sciopero delle fame del 66enne accusato di vari reati commessi negli anni ’70 e ’80, quando era giovanissimo.

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