Cambia il regime carcerario di Cesare Battisti. È stato declassificato da alta sicurezza a comune. Lo riporta l’Ansa, spiegando che si tratta di un provvedimento dell’amministrazione penitenziaria che nei giorni scorsi è stato notificato direttamente all’ex terrorista ed esponente dei Proletari Armati per il Comunismo (Pac) nel carcere di Ferrara, dove si trova da giugno 2021. Peraltro, è un provvedimento sollecitato da tempo da Battisti tramite le sue istanze, ribadendo ai magistrati la sua volontà «di scontare la pena positivamente e costruttivamente». Inoltre, l’ex leader dei Pac, per anni latitante in Sud America, potrebbe essere trasferito nel carcere di Parma, ma comunque attualmente si trova ancora in quello di Ferrara, dove prima era in regime di semi-isolamento, coltivando l’orto da solo per il progetto Galeottorto e seguendo un corso di scrittura creativa.



Soddisfatto l’avvocato Davide Steccanella, difensore di Cesare Battisti: «Quella di prima era una decisione sbagliata: l’ultimo reato commesso da Cesare Battisti risale al 1979, non c’è nessun pericolo di un ritorno al terrorismo e declassificare il suo regime carcerario è la scelta corretta che nulla cambia rispetto alla pena che deve scontare e che non costituisce nessuna offesa alle vittime». Consapevole delle polemiche che un provvedimento del genere può causare, il legale, come riportato da Repubblica, ha aggiunto: «È una decisione interna al Dap e che non va strumentalizzata politicamente».



FRATELLI D’ITALIA CONTRO DECLASSIFICAZIONE BATTISTI

Infatti, la decisione dei vertici del Dap ha scatenato molte polemiche. Andrea Delmastro Delle Vedove, responsabile giustizia di Fratelli d’Italia, attacca questo provvedimento: «Ultimo soccorso al terrorismo rosso. Il terrorista passerebbe dal regime ad alta sicurezza a quello comune, vedendo così la prospettiva di ottenere futuri benefici. Una aberrazione! Dopo anni di latitanza e di fuga dalle sue responsabilità penali, appena assaggiato il regime carcerario italiano il criminale terrorista ottiene la declassificazione a detenuto comune. Una vergogna!». Non manca un attacco diretto al Dap: «Ancora più una vergogna che il Dap stia prendendo questa gravissima e scellerata decisione a pochi giorni dal cambio del governo. L’impunità del terrorismo rosso non è certamente la politica che il governo di Centrodestra intende mettere in campo». Invece il deputato Galeazzi Bignami di FdI annuncia un’interrogazione parlamentare: «Battisti è e deve rimanere a Ferrara in regime di alta sicurezza come spetta ai terroristi come lui. Il suo trasferimento in regime comune a Parma va bloccato come la declassificazione del suo regime detentivo. Fratelli d’Italia presenterà una interrogazione immediata e fin da subito verificherà cosa sta facendo il DAP proprio ora, a pochi giorni dal cambio di governo, e perché sarebbe stata assunta questa decisione gravissima».



GARANTE DEI DETENUTI DIFENDE DECISIONE

Invece, in difesa del provvedimento scende Roberto Cavalieri, garante dei detenuti dell’Emilia Romagna: «Per giudicare questi provvedimenti dell’amministrazione penitenziaria bisogna conoscere le norme e le leggi. Dire che non è accettabile vuol dire ammetterle di non conoscere. Questa persona ha seguito l’iter normativo in modo corretto, l’amministrazione penitenziaria ha riconosciuto quello che non poteva non riconoscergli». Infine, precisa che la declassificazione del regime carcerario non cancella i reati commessi da Cesare Battisti. La questione è diversa, «gestionale e logistica. Non incide sul tipo di condanna che ha avuto. Vuol dire che diventa un detenuto comune».