Cesare Battisti, anche grazie all’interessamento politico avvenuto negli ultimi tempi, è stato trasferito dal carcere di Rossano Calabro a quello di Ferrara: a renderlo noto in un comunicato è il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) che fa trasparire una decisa opposizione nell’ennesimo (il secondo) trasferimento dell’ex terrorista del gruppo Proletari Armati per il Comunismo (PAC) dopo la cattura e l’estradizione in Italia il 14 gennaio 2019.



«Cesare Battisti, probabilmente anche grazie al sostegno politico ricevuto, è stato trasferito dal carcere di Rossano, istituto a lui non gradito, a quello di Ferrara», scrive Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto Sappe. «Ricordiamo che tra gli omicidi commessi da Battisti vi è anche quello del maresciallo Santoro, allora comandante del carcere di Udine. Speriamo che adesso sconti la pena prevista, cioè l’ergastolo, considerato che per tanti anni si è sottratto alla giustizia e che per i famigliari delle vittime ci sia il giusto risarcimento», conclude la nota polemica del sindaco di polizia dopo il trasferimento di Battisti in Emilia Romagna.



IL “PRESSING” DEL PD PER IL TRASFERIMENTO

Dopo lo sciopero della fame indetto dall’ex terrorista condannato all’ergastolo per 4 omicidi e altri reati gravi, si sono mossi in tanti per cercare di trovare una soluzione adeguata alle “esigenze di sicurezza” sopraggiunte dopo la polemica alzata dallo stesso Cesare Battisti: come ha spiegato la parlamentare del Partito Democratico Enza Bruno Bossio in una recente intervista al “Dubbio”, a seguito della visita in carcere a Rossano, «le motivazioni dello sciopero della fame sono molto serie e giustificate». In pratica, il terrorista viene tenuto nella sicurezza 2 dove sono presenti solo terroristi jihadisti e un solo italiano, «ma che comunque ha aderito all’Islam»; questo comporta, spiega ancora la Dem, che «la loro socializzazione escluda automaticamente Battisti». Il clima di tensione generatosi da queste accuse lanciate dallo stesso condannato carcerato ha convinto alla fine il Dap a provvedere al trasferimento dalla Calabria a Ferrara: lo sciopero della fame è stato sospeso, ma Battisti sarà comunque trasferito in un carcere sempre all’interno di un regime di alta sicurezza. Era stato spostato lo scorso anno da Oristano (primo suo luogo di detenzione dopo l’estradizione dalla Bolivia) per problematiche legate alle condizioni sul vitto e sull’isolamento nel carcere in Sardegna, ma anche in questo secondo caso a Rossano la soluzione non è stata gradita dall’ex appartenente ai Pac. Il suo avvocato difensore, Davide Steccanella, negli scorsi giorni ha riportato i test medici presentati poi al Dap che davano Cesare Battisti dimagrito di 10 chili in poche settimane e con rapido peggioramento. La difesa dell’ex latitante lamenta che dal giugno 2019 il regime di isolamento dovrebbe essere concluso e invece perdura ancora.

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