Dopo le dichiarazioni che il terrorista Cesare Battisti ha affidato al suo legale, arriva da parte dell’Agi.it una notizia dell’ultima ora: Battisti sarà trasferito nella casa di reclusione di Rossano, in provincia di Cosenza. Qui, a differenza del carcere di Oristano dove si trova attualmente detenuto, è previsto il circuito di “alta sicurezza”. Eppure, come spiega Agi, quella dell’ex terrorista non può essere considerata una vera vittoria a seguito delle copiose proteste degli ultimi giorni. Battisti è infatti assegnato al regime penitenziario dell’alta sicurezza e dal giorno del rientro in Italia si trova presso il carcere di Oristano dove pur non essendo presente un reparto destinato a tali detenuti ha trascorso il periodo di isolamento di 6 mesi previsto dai provvedimenti giudiziari con cui è stato condannato. Il trasferimento, deciso da un paio di mesi, non è ancora stato eseguito in quanto, a causa dell’emergenza sanitaria, il Dap è in attesa che presso il penitenziario calabrese risulti libero un posto in cui far trascorrere a Battisti l’isolamento preventivo per Covid-19. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



CESARE BATTISTI, LE DICHIARAZIONI DEL LEGALE

Cesare Battisti dal carcere di Massama, a Oristano, dove è detenuto ha affidato a Gianfranco Sollai, il suo legale, parole molto dure che oggi sono state riprese dai principali mezzi di stampa. L’ex terrorista rimasto latitante fino al 2019 e che ha ammesso le responsabilità per i tanti crimini a lui imputati sostiene di essere sotto sequestro da parte di uno Stato a suo dire vendicativo che gli ha dichiarato guerra: “Sono sotto sequestro dal gennaio dello scorso anno, prima in Bolivia e ora in Sardegna” ha fatto sapere tramite il proprio avvocato il 66enne originario di Cisterna di Latina, dopo che da qualche giorno ha deciso di intraprendere uno sciopero della fame per denunciare lo stato di isolamento in cui si troverebbe: “Non mi hanno dato scelta, sono stato costretto a questo sciopero totale della fame” ha riferito Sollai alla stampa, spiegando quali sono i motivi di questo gesto di protesta del suo assistito.



CESARE BATTISTI, “SEQUESTRATO DA UNO STATO VENDICATIVO: MI SACRIFICANO PER…”

“Cesare Battisti ha detto di sentirsi prigioniero di una sporca guerra tra lo Stato e la lotta armata e non, del periodo delle grandi contraddizioni sociali che hanno sconvolto l’Italia dalla fine degli Anni Sessanta agli inizi degli Ottanta” ha detto Sollai, secondo il quale l’ex terrorista in carcere avrebbe perso già cinque chili e da oramai quattro giorni ha accettato di assumere solo dell’acqua durante il suo sciopero della fame. Anche per questo motivo nelle ultime ore il legale ha deciso di recarsi nel carcere sardo per incontrarlo e farsi voce delle sue istanze: “Lo Stato vuole sacrificare me in nome di una giustizia che non c’è” ha fatto sapere ancora il condannato, tirando in ballo la secretazione di alcuni atti a suo dire importanti e parlando di una vendetta consumata a suo dire oramai a 40 anni di distanza dai fatti e dalle contraddizioni a cui si riferisce. “Quelle contraddizioni che hanno portato al ’68 sono frutto dello Stato e hanno generato il fenomeno della lotta armata” conclude Battisti nella sua invettiva affidata a Sollai.

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