L’introduzione del green pass per i ristoranti continua a fare discutere. In molti hanno acceso i riflettori sulle difficoltà nell’esecuzione dei controlli, con tanto di botta e risposta Viminale-garante Privacy, e il giurista Cesare Mirabelli non ha dubbi: «Il Green Pass deve essere esibito, ma immaginare che siano tutti dei farabutti è un’esagerazione. Un controllo a campione per chi esce dai locali può essere fatto dalle forze dell’ordine, ma non si crei uno Stato di polizia nei ristoranti».
Intervenuto ai microfoni di Adnkronos, il presidente emerito della Consulta ha spiegato che il gestore del ristorante non può chiedere un documenti di identità ai clienti, a meno che il green pass non risulti falso: «Il cliente però può a quel punto andarsene senza esibire nulla perché il gestore non è titolato a fargli una multa».
CESARE MIRABELLI SUL GREEN PASS PER RISTORANTI
Cesare Mirabelli ha sottolineato che il controllo può avvenire nei pubblici esercizi perché c’è il rischio di contagio nei luoghi chiusi ma il gestore di un locale, una volta esibito il certificato verde, non è tenuto a fare ulteriori indagini, considerando che non ha la funzione di individuare una persona. Cesare Mirabelli ha poi aggiunto: «Dove infatti non c’è la necessità di un controllo nominativo si crea un’eccedenza. I vincoli, se ci devono essere, devono essere adeguati e proporzionati all’obiettivo da raggiungere. Inoltre, devono essere temporanei. Per alcune attività è però un onere perché deve avere i requisiti di carattere sanitario».