E’ morto Cesare Ragazzi, noto imprenditore divenuto famoso in tutta Italia, soprattutto negli anni ’80, per aver sdoganato la moda del trapianto dei capelli. Aveva 83 anni e la notizia è giunta stamane, riportata dai principali quotidiani online. Cesare Ragazzi era nato a Bologna, precisamente in quel di Bazzano, nel 1941, e fin da ragazzo aveva dedicato grande attenzione al problema della calvizie che affliggeva milioni di uomini in tutto il Paese.



Inventò quindi, come ricorda Fanpage, una protesi tricologica, di fatto un parrucchino che veniva applicato direttamente sul cuoio cappelluto, e che permetteva quindi a chi non aveva i capelli, di poter tornare a sfoggiare una degna chioma. La particolarità di questa “patch” era che era costituita da capelli umani, di conseguenza il risultato era decisamente naturale. Fu un grande successo commerciale quello di Cesare Ragazzi, spinto anche da numerose pubblicità che all’epoca vennero trasmesse sulla neonata tv di Silvio Berlusconi, con il famoso attacco che divenne virale “Salve, sono Cesare Ragazzi”.



CESARE RAGAZZI E I SUOI SPOT ICONICI

Nel contempo, nella “reclame”, si sottolineava come tutto sarebbe potuto accadere ad un “calvo che è si messo in testa un’idea meravigliosa”. Spot divenuti famosissimi che hanno contribuito alla diffusione del parrucchino di Cesare Ragazzi, un successo di cui lo stesso andava ovviamente fiero, al di là del guadagno economico.

Intervistato da Repubblica aveva infatti raccontato di aver risolto il problema a moltissimi uomini che non dormivano di notte proprio per la perdita dei capelli. Era diventato un vero e proprio guru dei capelli al punto che due anni fa Le Iene lo intervistò proprio in merito alle ultime mode per cercare di risolvere la questione, sottolineando come il suo parrucchino fosse ancora oggi uno dei metodi più consigliati e soprattutto efficaci.



CESARE RAGAZZI, IMPRENDITORE SELF MADE

Come molti altri imprenditori “self made”, anche Cesare Ragazzi partì da nulla, precisamente da uno scantinato, nel 1968, ma nel giro di una quindicina di anni arrivò ad aprire fino a 80 centri in Italia e 8 all’estero, con 700 dipendenti per 40 anni. Un progetto che ha superato anche l’oceano, arrivando a New York, ma prima di scalare la piramide social Cesare Ragazzi ha “sofferto la fame” e “lavorato come un pazzo”, ricordava ancora lo stesso.

Negli ultimi anni l’impero del geniale imprenditore bolognese era di fatto scomparso, visto che sei anni fa l’azienda era stata acquistata da un fondo di investimento inglese. Il manager aveva comunque continuato a lavorare ed aveva brevettato un altro tipo di impianto di capelli che però non è riuscito a mettere in vendita. Fra i suoi clienti figurano anche numerosi personaggi famosi, che però non hanno mai ammesso di avere il parrucchino, al di là di Massimo Boldi, che invece non si è mai nascosto.