La cessione dei crediti è arrivata al capolinea, ma resta il problema dei 20 miliardi di euro di crediti incagliati di cui 9 miliardi sono costituiti da frodi fiscali e, il 58% di questi, si riferisce al bonus facciate. Dei venti miliardi di euro incagliati pare sia aggiunta nuovamente la conferma della possibile cessione a banche e assicurazioni per un ammontare complessivo di 17,4 miliardi di euro.



Cessione dei crediti: le banche potrebbero acquisire 17,4 miliardi

Le comunicazioni relative agli oltre 110 miliardi di euro dei bonus edilizi presenti in piattaforma sono 13 milioni e questa dovranno essere controllate tutte dall’Agenzia delle entrate.
Tuttavia 51.297,40 milioni di euro, quindi il 46,3% del totale è costituito da bonus edilizi acquistati dal 15 ottobre 2020 detenuti dal mondo del credito e delle assicurazioni. Così Ernesto Maria Ruffini ha dichiarato che l’Agenzia delle Entrate non dispone di informazioni relative a impegni assunti dalle banche in corso di lavorazione, non ancora comunicati alla piattaforma è chiaro dunque che si tratta di numeri ancora sottostimati poiché l’Agenzia delle Entrate non ha una cognizione definitiva di quelli che sono i crediti già acquisiti e in lavorazione da altri enti. Al 2022 risulta che le banche abbiano versato 20,4 miliardi di euro e compensato i tributi e i contributi per 3,7 miliardi di euro.



Cessione dei crediti: le stime potrebbero aumentare

Le assicurazioni invece pare abbiano versato 13,5 miliardi di euro di tributi e contributi e hanno utilizzato in compensazione crediti per 2,3 miliardi di euro. La capienza stimata di 10,2 miliardi per il 2023 mentre per le banche vi sarebbe una capacità di acquisire 7,2 miliardi su base annua.

Ruffini ha inoltre precisato che la situazione si riferisce all’intero sistema bancario e quindi nonostante alcune banche abbiano già esaurito la capienza fiscale per l’acquisizione di ulteriori crediti, altre avrebbero ancora ampi margini. Invece per quanto concerne le frodi fiscali l’analisi e il controllo dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza hanno consentito di individuare un ammontare di nove miliardi di cui 3,6 miliardi già oggetto di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. In tale ricostruzione sono compresi i 2,1 miliardi di euro di crediti irregolari. La maggior parte delle frodi riguarda il bonus facciate per il 58%, il superbonus rappresenta soltanto il 5% del totale.