Abbiamo visto che il superbonus 110% ha fatto furore e ha incassato moltissime adesioni tanto da mettere molta pressione alla macchina statale che ha dovuto rinnovare e modificare più volte il bonus edilizio attraverso molti decreti attuativi. Eppure le banche che aderivano si sono ritrovate ben presto ad esaurire la loro tax capacity. Per questo motivo il super bonus si è bloccato anche per coloro che avevano ottenuto l’ok da parte dello stato e avevano proceduto ad effettuare i lavori.



Cessione del credito: alcune banche hanno riaperto le porte, ecco quali

Moltissimi cantieri sono rimasti fermi e non soltanto perché la vendita del credito non è andata a buon fine, ma soprattutto perché molte aziende, nell’aspettare che tutti i passaggi burocratici venissero completati, non cominciavano i lavori e non riuscivano a coprire il 30% delle spese dei lavori entro i termini previsti. Tuttavia dopo le ultime proroghe, alcune banche sono riuscite a liberare quote di credito da acquistare e quindi sono nuovamente disponibili sul mercato e disposte ad acquistare altre cessioni del credito.



In realtà si tratta di un numero estremamente limitato di banche che ha deciso di accettare nuove pratiche per la cessione del credito, si tratta di Intesa San Paolo che ha stabilito un nuovo accordo di 200 milioni di euro con Autotorino.

Cessione del credito: l’accordo di Intesa San Paolo

Si tratta di una mossa di fiducia unica nel suo genere. Infatti Anna Roscio, executive director sail e marketing impresa di Intesa San Paolo, ha spiegato l’importanza di questa operazione per il settore: “L’accordo con Autotorino rappresenta la prima attuazione del meccanismo di ricezione dei crediti fiscali per il superbonus e altre bonus edilizi. Auspichiamo che, a questo primo esempio di fiducia da parte di un’azienda importante come Autotorino, seguono presso nove iniziative con altre imprese perché questo è l’unico strumento per riattivare il settore, oggi in difficoltà. Questo rappresenta un valore sia per le aziende edili sia per le imprese che acquistano i crediti fiscali maturati, affiancandoci nel percorso di rilancio del settore e del suo indotto”.