Non è la prima volta che la “voce” arriva in Italia ma seppur con diverse smentite ora il rumors si fa sempre più ingombrante: il Milan potrebbe essere in vendita per una cifra attorno al 1miliardo e 200milioni e il gruppo Louis Vuitton ci starebbe seriamente pensando. Dopo la “bomba” emersa lo scorso settembre dal Messaggero, ora è Il Giorno con un articolo a firma Giulio Mola a rilanciare la possibilità che il Fondo Elliott possa trovare il gruppo francese come il giusto acquirente a cui lasciare la società ex di Berlusconi. È noto a tutti che il fondo americano non è interessato a tenersi il Milan ma a guadagnarci il massimo possibile vendendo una società in salute e con ottime prospettive; tutto quanto al momento manca ai rossoneri che hanno chiuso solo qualche giorno fa con un bilancio in rosso per 155 milioni di euro. L’assemblea dei soci è stata piuttosto tesa, anche se l’ad Gazidis ha assicurato che il progetto è buono ed è in crescita, condizioni necessarie per attrarre investitori per una possibile cessione futura. Ma a far la differenza, secondo Mola, è la novità del nuovo Stadio San Siro: con il primo sì (condizionato) del Comune di Milano, Inter e Milan sono pronte a far decollare il progetto del prossimo nuovissimo stadio di proprietà, un maxi investimento da un miliardo e 200 milioni che Elliott vuole a tutti i costi anche perché così sarebbe più facile trovare investitori pronti a scommettere sulla gloriosa società rossonera.



CESSIONE MILAN, TRA VOCI E SMENTITE

E così le continue smentite dei giorni scorsi potrebbero invece celare un reale, sottotraccia, interessamento del gruppo internazionale guidato da Bernard Arnault: Lvmh-Louis Vuitton è il più grande polo mondiale del lusso, con 70 marchi e sarebbe pronto a trattare sul Milan anche se al momento non esiste una vera e propria offerta presentata. Secondo “Il Giorno”, Elliott stima il Milan attorno appunto a 1,2 miliardi di euro ma potrebbe anche ribassarsi dopo quel rosso in bilancio che purtroppo grava sulle casse della società di Via Aldo Rossi: «non solo Arnault vorrebbe rilevare il Milan entro l’estate del 2020, ma da tempo ha affidato alla Lazard, banca d’investimento di Londra, il ruolo di advisor. Fra agosto e settembre la trattativa era avviata (compresi sondaggi e reclutamenti nel grande calcio internazionale per il nuovo staff), poi ci sono stati rallentamenti, e non solo per la questione del prezzo ma pure per il controllo di alcune voci del bilancio», scrive Mola questa mattina rilanciando la prospettiva di Lvmh sull’ingresso nel mondo del calcio dalla porta principale. Allargare al pallone un ramo di industria globale sarebbe nei sogni del miliardario settantenne con Elliott che vorrebbe incassare a breve quelle cifre che coprano e rilancino la spesa fatta in due anni a Milano (oltre i 700 milioni di euro, con risultati non eccellenti). Addirittura ci sarebbe già il nome del possibile allenatore cui affidare il progetto tecnico di rilancio, un cavallo di battaglia per il Milan: Massimiliano Allegri, l’uomo giusto da cui ripartire dopo il “miliardo potenziale” che la nuova società (reale questa volta) sarebbe pronta ad investire.

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