LA BUFALA DEL CESTO FERRERO GRATIS PER LA FESTA DELLA MAMMA

Attenzione alla bufala sul cesto di cioccolato Ferrero gratis in occasione della Festa della mamma. Domani, domenica 8 maggio 2022, si celebrerà la ricorrenza dedicata alla figura della madre e alla maternità e non mancano le fake news a cui fare occhio. Come già registrato in occasione del periodo di Pasqua, WhatsApp rappresenta un veicolo per le truffe ed è necessario prestare la giusta attenzione per non evitare il peggio.



Entriamo nel dettaglio della bufala sul cesto di cioccolato Ferrero gratis. Già a metà aprile, infatti, è stata registrata una catena WhatsApp dedicata al presunto regalo, con campioni gratuiti dei prodotti della celebre catena. Si tratta di un messaggio sull’app, infatti, contenente un link che rimanda ad una pagina esterna non collegata al sito ufficiale del noto produttore.



“CESTO FERRERO GRATIS”: ATTENZIONE…

Come confermato anche dal sito specializzato Bufale.net, il messaggio sul cesto di cioccolato Ferrero gratis indirizza gli utenti ad un questionario con domande molto semplici ed alla portata di tutti. Successivamente, invece, viene chiesto di sborsare una piccola cifra – simile ad un’offerta libera – per la spedizione dell’invitante regalo. In questo modo l’utente è costretto a inserire i dati della carta di credito e del proprio conto. Il rischio non è unicamente legato al furto di denaro: c’è il pericolo, infatti, di consegnare alcuni dati sensibili a malintenzionati.



Sul caso della bufala sul cesto di cioccolato Ferrero gratis è intervenuta la stessa azienda con una nota per fare chiarezza: “Ci è stato segnalato che, in rete, anche attraverso strumenti di messaggistica istantanea, sta circolando un messaggio con il quale si promuove un finto concorso in occasione della Pasqua, con possibilità di ricevere campioni gratuiti di nostri prodotti per coloro che risponderanno al questionario fornendo alcuni dati personali. Desideriamo informarvi che tale pagina web non è gestita da Ferrero e che siamo totalmente estranei a questa iniziativa potenzialmente lesiva, non solo della nostra reputazione, ma anche dei dati personali di coloro che vi accederanno”.