Sanità privata e sindacato della Fp Cgil: normalmente il “mix” che ne verrebbe fuori sarebbe un copione già visto e rivisto, eppure il “caso” dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma vede una clamorosa “inversione di tendenza”. Il Fatto Quotidiano riporta dell’accusa mossa dalla rivista mensile “Medicina & Lavoro” della Fp Cgil distribuito agli iscritti della sezione sindacalista interna all’ospedale di proprietà del Vaticano: «Se lavori in cooperativa da anni e preferisci andare via, allora vattene che non te lo meriti questo posto», si legge nell’articolo della rivista Cgil, «fa tenerezza chi, vincitore di un concorso pubblico, si affretta a lasciare questo ospedale in nome del posto fisso».



Un attacco durissimo e tutt’altro che solito nel mondo sindacale, specie nell’alveo Cgil certamente più schierato a sinistra rispetto alle altre sigle: la polemica veniva lanciata contro alcuni ex lavoratori dell’Ospedale Bambino Gesù – tra le eccellenze mondiali in ambito pediatrico – che avevano lasciato il posto da sanitari non appena vinto il concorso indetto dalla Regione Lazio durante l’emergenza Covid.



IL CASO “SINGOLARE” DELLA CGIL PRO-PRIVATI

Quei sanitari infatti, invece che rimanere nel posto di lavoro dell’Ospedale romano, hanno accettato di dimettersi per prendere servizio nella sanità pubblica: non stupisce tanto questo (anche perché a livello di garanzie, specie per chi ha famiglia e mutuo da mantenere, il posto pubblico ancora oggi è preferito a quelli paritari-privati) bensì la presa di posizione netta della Fp Cgil. «Gioia in Opbg – Il sogno avverato per infermieri, tecnici, medici, amministrativi, assunti nel 2021», così titolava l’articolo contenuto nella rivista sindacale, citando la stabilizzazione voluta dalla presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Mariella Enoch di 150 lavoratori precari. Per l’articolo «in Opbg si è fatto quello che altri, altrove, non riescono a fare e che non riusciranno a fare per tanti anni», e risulta dunque «assurdo» aver scelto la strada del posto pubblico nonostante la stabilizzazione offerta dall’ospedale della Santa Sede.



In un paragrafo dal titolo «non sei degno, vattene» viene poi spiegato – riporta ancora il Fatto Quotidiano – «costoro fanno bene ad andare via perché non meritano questo posto di lavoro, in quanto preferiscono la mediocrità della sanità pubblica che li collocherà in prima linea faccia a faccia col Covid senza attrezzature, al lavoro in Opbg». Insomma, meglio la sanità privata di quella pubblica: opinione tutt’altro che condannabile, ma assai singolare che provenga dal sindacato Cgil. «La sanità italiana è fatta per lo più di difetti: sul personale, sui materiali, sull’organizzazione, sui minimi di organico. Carenze che fanno lavorare male, in modo sciatto, senza stimoli, senza l’orgoglio di far parte di qualcosa di grande e forte come l’Ospedale Bambino Gesù», conclude l’articolo durissimo sulla rivista sindacale. «Probabilmente l’intento di chi ha scritto l’articolo era quello di raccontare il grande risultato raggiunto con la stabilizzazione di 150 precari. Certo, i toni mi sembrano decisamente sopra le righe e inopportuni. Chiederò spiegazioni per capire cosa sia successo e a cosa sia dovuto un tale attacco verso questi lavoratori», ha spiegato al Fatto il segretario della Fp Cgil Roma-Lazio Natale Di Cola.