L’attore Chaim Topol, scomparso lo scorso 9 marzo all’età di 87 anni, aveva in realtà una doppia vita, in base alle rivelazioni della famiglia, fatte in esclusiva al quotidiano Haaretz, Topol sarebbe stato per anni un agente del Mossad ed avrebbe operato principlamente in territorio britannico svolgendo missioni a Londra per conto dei servizi segreti dello stato di Israele. Il celebre attore, protagonista di numerosi film e ricordato dal pubblico internazionale soprattutto per l’interpretazione nel musicalIl violinista sul tetto” candidato a 8 premi Oscar, nel periodo di permanenza nella capitale inglese avrebbe svolto numerose attività segrete “sotto copertura”.



Questo è quanto emerge dalle dichiarazioni della famiglia, della moglie Galia e dei figli Adi e Omer. In particolare il figlio Omer ha affermato “Non so effettivamente come definire i compiti che mio padre svolgeva, ma sicuramente sappiamo che era coinvolto in missioni segrete per conto del Mossad“, e ha aggiunto “Spesso faceva viaggi all’estero e possedeva una macchina fotografica ed un registratore a bobina che portava sempre con sè“.



Chaim Topol era un agente del Mossad a Londra, la conferma della famiglia

Sulla doppia vita del celebre attore israeliano Chaim Topol, le dichiarazioni della famiglia al quotidiano Haaretz non lacsrebbero dubbi in merito ad un coinvolgimento in operazioni segrete condotte per conto dei servizi del Mossad in territorio britannico. La figlia ha anche ammesso nell’intervista che dopo la morte del padre aveva quasi paura a indagare nella residenza di Londra di Topol, con il timore di fare “ritrovamenti scomodi o pericolosi” riguardanti qualche operazione sotto copertura.

La moglie Galia ha inoltre confermato che l’attore viveva stabilmente in Gran Bretagna e tornava dalla famiglia di volta in volta, quando ne aveva bisogno. Oltre a queste missoni segrete e alla carriera da attore che gli ha fatto guadagnare negli anni numerosi premi, tra cui un David di Donatello ed un Golden Globe, Chaim Topol aveva dedicato la sua vita anche alla causa umanitaria, aiutando con una fondazione i bambini che devono combattere con la disabilità. Egli stesso aveva più volte dichiarato di dedicarsi a più attività contemporaneamente, fino a quando non è stato costretto a fermarsi in seguito alla diagnosi di Alzheimer.