CHAMIZO: “MI SENTO SCONVOLTO, TRISTE, PIENO DI VERGOGNA”

Frank Chamizo è un lottatore nato a Matanzas, Cuba, ma naturalizzato italiano. Con il tricolore sul petto ha vinto due mondiali e quattro europei a 31 anni. Chamizo non è ancora sazio e nel mirino ha messo come molti suoi colleghi sportivi in tutto il mondo le Olimpiadi. Per prenderne parte, il lottatore ha dovuto partecipare al torneo di qualificazione a Baku, Azerbaigian. Ed è proprio qui che accade uno dei fatti più tristi della sua carriera.

“Sconvolto, triste, addolorato, pieno di vergogna”. Così si sente Chamizo dopo che ha dovuto faticare più del dovuto, seppur inutilmente, per strappare il pass per i Giochi Olimpici. Ma la fatica non è dovuta agli avversari troppo forti bensì ad arbitri di casa che hanno sempre e solo favorito lottatori azeri. Come se non bastasse, oltre a far perdere Chamizo inventandosi regole, esce fuori il retroscena dei 300.000 dollari in cambio di una sconfitta.

CHAMIZO: “MI HANNO OFFERTO OFFERTI 300.000 DOLLARI”

Consapevoli che Chamizo era più forte anche degli arbitri, un signore di cui il lottatore non vuole rilevare l’identità, è arrivato a offrire 300.000 dollari per convincere Chamizo a perdere, così da non dover ricorrere a scelte arbitrali scandalose che avrebbero appunto destato sospetto. Tutto semplice: Chamizo incassava i soldi, perdeva di proposito e senza alcuna polemica sarebbe rincasato a casa col malloppo mentre Bayramov avrebbe guadagnato punti verso Parigi.

E invece Chamizo non ci sta perché lui, come ha dichiarato, non rappresenta solo sé stesso ma l’Italia, la federazione, la Fijlkam, l’Esercito, insomma un integrità molto difficile da spezzare. Anche davanti a poco meno di un terzo di un milione di dollari. Hanno promesso che l’autore di questa vergogna richiesta verrà fermato, ma nulla toglierà a Chamizo ciò che ha vissuto: dalla rabbia per la sconfitta immeritata ai fini del regolamento alla proposta indecente. Come ha detto il lottatore: “Non mi sembra quasi di parlare di sport”.

“SE RISUCCEDE IN TURCHIA FACCIO UN MACELLO”

La notizia più lieta di questa storia, è che perlomeno Chamizo avrà un’altra chance. Certo, non è la stessa cosa di ottenere già il pass Olimpico, situazione che solamente una arbitraggio controverso e corrotto ha impedito. Appuntamento in Turchia dove Chamizo ha dichiarato senza mezzi termini che se ci riprovano farà un macello. D’altronde ora il lottatore dovrà perdere altri 10 chili per rientrare nel peso corretto.

Ma questo probabilmente il meno. Come ha ribadito Chamizo, il problema è alla base. Una vera e propria corruzione con il danno oltre alla beffa. Vedremo cosa accadrà, con la speranza che questi fatti non si ripetano più ma soprattutto che ci siano più uomini come Chamizo che abbiano il coraggio e la coscienza pulita di denunciare pubblicamente.