Charley-Ann Patterson suicida a 12 anni: nessuno l’ha presa sul serio

Charley-Ann Patterson è morta a 12 anni per un suicidio. La ragazzina, vittima di bullismo, ha lottato a lungo per ottenere supporto per la sua salute mentale dal servizio sanitario nazionale, ma le sue richieste di aiuto non sono state ascoltate. La scuola inoltre, secondo la madre, non avrebbe tutelato la giovane, non avendo preso provvedimenti nonostante la denuncia di messaggi inappropriati che circolano tra gli alunni. Inoltre, come spiega la BBC, alla giovane sarebbe stato inviato un video TikTok su come uccidersi con una corda proprio pochi giorni prima della sua tragica decisione.



La madre di Charley-Ann Patterson, Jamie, ha spiegato che nonostante la figlia fosse stata vista da tre medici professionisti, la giovane non era stata in grado di ottenere supporto per la salute mentale nei mesi precedenti alla sua morte. In una dichiarazione letta in un’inchiesta presso la corte del coroner del Northumberland il 12 ottobre, Jamie ha spiegato che sua figlia era cambiata a metà del suo primo anno di scuola secondaria, quando le erano stati inviati messaggi “inappropriati” e “scioccanti” da altri alunni, senza che la scuola facesse nulla.



Charley-Ann Patterson: la ragazzina era stata portata da vari medici

In un messaggio, a Charley-Ann Patterson era stato scritto: “Sei inutile, non puoi nemmeno ucciderti correttamente”. Una settimana prima del suicidio della giovanissima, avvenuto nella sua casa di Cramlington, nel Northumberland, il 1 ottobre 2020, le era stato inviato un video TikTok che l’aveva lasciata “visibilmente sconvolta” mostrandole “come fare un nodo che non può essere sciolto” .

Jamie aveva parlato con la scuola della figlia, il Cramlington Learning Village, venendo a sapere che “molti altri genitori avevano anche menzionato messaggi inappropriati in giro per la scuola”. Durante il primo lockdown per Covid-19, Charley-Ann aveva ricevuto messaggi in “sale di lavoro” virtuali sul pc scolastico, che la mamma riteneva non fossero monitorate dai membri del personale. Nonostante Jamie avesse portato la figlia da vari esperti, nessuno aveva preso realmente in considerazione i problemi della giovane. La mamma ha spiegato di aver portato via i dispositivi elettronici di Charley-Ann nell’estate 2020 e di aver visto un “enorme cambiamento nel suo umore e comportamento”. Ora la famiglia sta “portando avanti attivamente una campagna per migliorare i servizi di salute mentale dei bambini e ridurre i tempi di attesa”.