La giovanissima Charlotte Figi, appena 13 anni, è morta nei giorni scorsi per complicazioni legate molto probabilmente al Coronavirus. Il suo nome negli anni passati era salito agli onori della cronaca in quanto con la sua storia aveva contribuito a lanciare un movimento che ha portato a grandi cambiamenti nelle leggi sull’uso terapeutico della marijuana in tutto il mondo. A darne il triste annuncio è stata la sua famiglia attraverso Facebook. Lo scorso martedì era stato un amico di famiglia a renderlo noto attraverso la pagina ufficiale, postando l’immagine della bambina in bianco e nero: “Charlotte non soffre più. Lei è senza convulsioni per sempre. Grazie mille per tutto il vostro amore”, si leggeva al termine del post. In un aggiornamento successivo al medesimo post social, Paige Figi ha fatto sapere che la famiglia aveva sofferto di una malattia simil-influenzale nell’ultimo mese ma ha avuto difficoltà ad accedere al test del tampone per il Coronavirus. Per questo fu consigliato loro di autoisolarsi e trattare in casa la malattia a meno che i sintomi non fossero peggiorati: “I sintomi di Charlotte sono peggiorati, quindi è stata ricoverata in terapia intensiva il 3 aprile. È stata trattata secondo il protocollo COVID-19”, si legge su Facebook. Dopo essere stata sottoposta al tampone e risultata negativa, la bambina è stata dimessa lo scorso 5 aprile in seguito ad un apparente miglioramento.
CHARLOTTE FIGI MORTA PER CORONAVIRUS? “GRAZIE A TE IL MONDO È CAMBIATO”
Si trattava però solo di una illusione: la mattina del 7 aprile, Charlotte Figi ha avuto un peggioramento repentino con “insufficienza respiratoria e arresto cardiaco”. Trasportata nuovamente in ospedale e alla luce della storia familiare delle precedenti settimane, nonostante il test negativo è stata trattava come un caso di Covid-19. “Il suo spirito da combattente ha resistito il più a lungo possibile e alla fine è morta tra le nostre braccia”, si legge ancora su Facebook. Non è ancora chiaro se la 13enne sia morta a causa del Coronavirus dal momento che né la contea di El Paso né i funzionari sanitari, come spiega il Denver Post, hanno pubblicamente parlato di questo. Se confermato Figi sarebbe la persona più giovane a morire in Colorado a causa del Covid-19. Charlotte soffriva di convulsioni dall’età di 3 anni a causa della sindrome di Dravet, una rara forma di epilessia che provoca violente convulsioni. L’uso di olio di cannabis per il trattamento delle crisi epilettiche ha contribuito a farla vivere in modo più sereno. Aveva 5 anni quando la madre Page iniziò a somministrarle il cannabidiolo, composto in cannabis comunemente noto come CBD. La famiglia è diventata sostenitrice della legalizzazione del CBD, legge poi approvata nel 2014. “Il tuo lavoro è fatto Charlotte, il mondo è cambiato, e ora puoi riposare sapendo che lasci il mondo un posto migliore”, si legge sulla pagina Instagram della fondazione Real of Caring.