Non ci sono solo Donald Trump e Kamala Harris in corsa per le elezioni presidenziali Usa 2024, visto che nell’elenco dei votabili figura anche Chase Oliver: chi è costui? Si tratta senza dubbio del candidato più giovane del gruppo, essendo un classe 1983, quindi solo 38 anni. E’ lui la figura di riferimento per il Partito Libertario, un movimento politico di nicchia oltre oceano e che solitamente non supera l’1 per cento delle votazioni.



Come detto sopra è giovanissimo, solo 3 anni sopra la soglia minima per l’eleggibilità (35 anni), ed è dichiaratamente omosessuale e di conseguenza anche in favore dei diritti LGBT. Già ex candidato al Congresso della Georgia, proverà a togliere voti ai due candidati principali, anche se l’impresa appare a dir poco titanica.



CHI È CHASE OLIVER: L’OUTSIDER DELLE ELEZIONI

Il Libertarian è un partito che è fortemente contrario a Trump, decisamente conservatore, molto più affine invece ai Democratici della Harris, e nel corso di una convention dello scorso giugno, il tycoon venne fischiato sonoramente dai presenti. “È venuto qui per cercare di corteggiare i nostri elettori. Ha ricevuto esattamente l’accoglienza libertaria che uno come lui merita”, commentò in quell’occasione Chase Oliver.

Nel corso dei suoi comizi elettorali di questi mesi, il numero uno del Partito Libertario ha puntato il dito contro il lockdown che si è tenuto durante il periodo di covid e il debito degli Stati Uniti cresciuto durante la presidenza Trump. E’ il classico outsider e punta, come spiegato, a fare meglio del 3 per cento, il risultato che ottenne Gary Johnson, all’epoca numero uno del Libertarian Party, durante le elezioni del 2016. Obiettivo di Chase Oliver, costruire un’alternativa valida che contrasti il sistema bipartisan appunto composto da Democratici e Repubblicani: ce la farà?



CHASE OLIVER: A COSA PUNTA IL LIBERTARIAN PARTY

Chase Oliver, da massimo rappresentante del suo gruppo, sta facendo una campagna elettorale con l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica del governo e nel contempo anche le regolamentazioni, in favore di una maggiore libertà, fra cui la liberalizzazione di droghe e prostituzione, l’aumento della possibilità di possedere armi da fuoco, l’immigrazione libera e la riduzione della spesa militare. Si tratta quindi di posizioni un po’ controverse, in netta antitesi a quelle sostenute nel dibattito pubblico dominante in questo momento oltre oceano.

“Dobbiamo educare il pubblico sul fatto che l’immigrazione non è una cosa spaventosa – ha detto Oliver la scorsa estate – in realtà è una cosa naturale che vediamo da centinaia di anni nel continente nordamericano e qualcosa che vorrei continuare a vedere”. Oliver ha quindi parlato anche ai giovani, che da anni, che stando a quanto lo stesso sostiene, chiedono “a gran voce qualcosa di meglio dei repubblicani o dei democratici, e noi dobbiamo darglielo. Dobbiamo fornire soluzioni per la loro causa e per i problemi che stanno affrontando”.