A Storie Italiane è stata affrontata la storia della chat dell’orrore scoperta recentemente da una mamma e denunciata dalla stessa donna coraggio. La vicenda ha coinvolto 20 minorenni tra i 17 ed i 13 anni, un episodio che ha sconvolto l’opinione pubblica: una chat molto violenta, con materiale pedopornografico, con immagini e video gore, basti pensare a foto di suicidi e decapitazioni. Gran parte del materiale è stato recuperato nel deep web ed è risultato decisivo l’intervento della polizia postale. Intervenuta a Storie Italiane, la donna ha raccontato: «É iniziato tutto a ottobre 2019, io controllavo regolarmente il cellulare di mio figlio, ma ho scoperto tutto per caso. E’ stato molto traumatico. Io stavo andando da mio padre, ho ricevuto un vocale dalla mia migliore amica che mi diceva che mio figlio, appena 14enne, aveva mandato un video pedopornografico. Io sono tornata a casa ed ho affrontato mio figlio: controllando il cellulare ho riscontrato quanto detto».



CHAT DELL’ORRORE, LA DENUNCIA DI UNA MAMMA

La scoperta della chat dell’orrore ha causato un mix di «rabbia, stupore, incredulità», ha spiegato la mamma del 15enne: «Ho cercato di ascoltarlo, di capire: lui all’inizio era quasi stupito della mia reazione». «Mi ha detto che era un gioco», l’ingenua reazione del ragazzo. E la donna non è assolutamente pentita di quanto fatto: «Mi sento nel giusto, mi sento di aver dato un esempio e un messaggio forte a mio figlio. Se avessi chiuso gli occhi, non solo avrei causato del danno a mio figlio, perché non avrebbe capito la gravità delle sue azioni, ma avrei causato un danno anche ai bambini che sono stati abusati. Mi sento disperata, è una situazione difficile, ma mi sento nel giusto. Credo che sia importante chiedere aiuto alle istituzioni».

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