Dall’Europa arriva la stretta su Chat Gp Pronta una regolamentazione con restrizioni, e tra le altre cose l’obbligo di incicare i contenuti pubblicati sul web prodotti dai sistemi di intelligenza artificiale, e una legge sul copyright. Chi non rispetta la nuova normativa potrà andare incontro anche a pesanti sanzioni. Oggi al voto la Commissione parlamentare sull’approvazione del regolamento già varato nel 2021. Il relatore Brando Benifei, ha dichiarato al quotidiano Milano Finanza che questa sarà la soluzione più equilibrata per mettere tutti d’accordo sulla necessità di regolamentazione di questi nuovi strumenti “siamo tranquilli sul buon esito del voto odierno“, specifica Benifei.
Aggiungendo che resterebbe soltanto un punto sul quale permangono dubbi sull’unità della decisione, e cioè “L’uso di telecamere a riconoscimento biometrico, per le quali probabilmente le destre faranno opposizione, ma sono sicuro che passerà anche questo“. Il nuovo regolamento europeo rappresenterà un modello che potrebbe poi essere seguito in tutto il mondo, perchè per la prima volta sono state aggiunte clausole stringenti anche per l’intelligenza artificiale generativa, cioè Chat Gpt.
Chat Gpt e AI: cosa prevede il nuovo regolamento europeo
La legge europea che porrà dei limiti alle funzioni di Chat Gpt, prevede anche che i contenuti prodotti dall’AI siano facilmente riconoscibili, in questo modo si potrà capire subito da che fonte viene il materiale, per dare più valore al lavoro umano ma non solo, anche per aiutare gli utenti a distinguere. Poi ci sono le nuove regole che proteggono il copyright, in modo tale da dare il giusto compenso agli autori che ne detengono i diritti.
Brando Benifei illustra a Milano Finanza anche quali saranno le sanzioni previste per chi non adotterà le nuove regole previste dalla commissione europea, e cioè “In caso di violazioni di pratiche proibite, si arriverà ad una multa di importo molto elevato, che arriva fino al 7% del fatturato o 40 milioni di euro, a seconda di quale valore risulterà più alto tra i due. Inoltre, saranno previste sanzioni anche per violazioni di minore entità, tra i 5 e i 20 milioni. Ora le “Big Tech” dovranno adeguarsi, ma come conclude il relatore, “Abbiamo avuto interlocuzioni con tutti gli attori in campo, ed è stato raggiunto un giusto equilibrio“.