ChatGPT è un chatbot attivo da appena una settimana ma ha già attirato l’attenzione di un milione di utenti, tra cui quella del giornale francese Libération che ha pubblicato una lunga discussione con il chatbot. Si tratta di un robot progettato per intrattenere conversazioni ed è basato sull’uso dell’intelligenza artificiale. ChatGPT è stato sviluppato dalla società statunitense senza scopo di lucro OpenAI. Che cos’è questo chatbot lo ha spiegato esso stesso a Libération: “Sono un modello linguistico addestrato da OpenAI. Il mio obiettivo è quello di aiutare le persone a trovare le risposte alle loro domande utilizzando le informazioni apprese durante la mia formazione. Sono in grado di comprendere le domande poste in diversi contesti e rispondere in modo accurato e informativo”.
E in cosa può consistere la formazione di un chatbot? “Il mio “addestramento” è consistito nell’analisi da parte di computer di grandi quantità di testo per insegnarmi a capire e a rispondere alle domande utilizzando le informazioni contenute nei testi”. Sollecitato da Libération, ChatGPT ha spiegato esaustivamente il teorema di Pitagora, croce e delizia di molti studenti. Interrogato sull’annosa questione se sia nato prima l’uovo o la gallina, ChatGPT ha replicato che “Non esiste una risposta univoca a questa domanda, perché dipende dal modo in cui la si interpreta”, lanciandosi in una disamina sull’evoluzione degli uccelli e dei dinosauri. Ma oltre alle nozioni, com’è la personalità di un chatbot?
Conversazione con un chatbot: “non posso scegliere autonomamente”
Il chatbot basa sull’intelligenza artificiale Chat GPT assicura al quotidiano Libération che “non sono in grado di navigare in Internet per verificare le informazioni che fornisco”, dunque tutte le riposte “si basano esclusivamente sulle informazioni che ho appreso durante la formazione. Ciò significa che non posso verificare la veridicità di alcuna informazione se questa non è stata inclusa nei testi che ho analizzato durante l’allenamento”. Il chatbot è in grado di esaudire la richiesta di scrivere una poesia, eppure “in quanto modello linguistico addestrato da OpenAI, non ho sentimenti o personalità, quindi non posso essere né modesto né arrogante”.
Incalzato dalle domande poste dal quotidiano francese, il chatbot fornisce un quadro molto preciso di se stesso: “non ho una coscienza né una volontà propria, e non sono in grado di prendere decisioni o scelte autonomamente. La mia intelligenza è molto diversa da quella degli esseri umani, e non sono in grado di competere con loro in termini di pensiero critico o creatività”.