ChatGPT a scuola può rappresentare un problema da non sottovalutare. In Australia e negli Stati Uniti d’America sono stati già assunti i provvedimenti per normarla, in quanto l’IA (intelligenza artificiale) e con la sua abilità di effettuare i compiti scritti in luogo degli studenti. Anche in Italia qualcosa sembra che stia cominciando a muoversi, tanto che su “La Repubblica” vengono riportate le dichiarazioni di Gianna Barbieri, Direttore generale per l’edilizia scolastica e la scuola digitale del Ministero dell’Istruzione e del Merito: “È sicuramente opportuno regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale in classe, magari in maniera differente tra scuola primaria e secondaria”.
Barbieri ha peraltro aggiunto che contro ChatGPT la scuola dovrà comportarsi “così come peraltro già si fa con gli smartphone o la semplice calcolatrice”, essendo consapevole che “costruire muri non ferma il vento, la scuola dovrà rispondere alla sfida lanciata dalle enormi potenzialità di questi strumenti”.
CHATGPT A SCUOLA, PARLA IL PRESIDENTE GIANNELLI (ANP): “IA GRANDE CHANCE PER DOCENTI E ALUNNI”
Sulla vicenda ChatGPT a scuola ha preso la parola anche il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, che su “La Repubblica” ha sottolineato: “Mi sembra che l’intelligenza artificiale possa essere una grande opportunità per i docenti e per gli alunni, anche alla luce delle linee guida della Commissione Ue. L’interazione positiva e consapevole con questi sistemi può solo favorire l’innovazione delle metodologie didattiche”.
L’applicazione di ChatGPT al mondo della scuola, pertanto, potrebbe anche produrre effetti positivi, ma servono norme che possano restringerne i campi di utilizzo, soprattutto per lo svolgimento di prove scritte, in classe e a casa, da parte degli studenti. Come ricorda “Orizzonte Scuola”, ChatGPT è “un software totalmente gratuito, la cui prima versione ufficiale è stata rilasciata lo scorso 30 novembre. La chatbot sviluppata dal laboratorio di ricerca Open AI, organizzazione fondata da Elon Musk e Sam Altman, è in grado di generare testi, presi da internet e dal suo infinito database”.