Secondo un recente studio condotto dall’Ospedale Clinico di Santiago, in Spagna, in futuro ChatGPT e le Intelligenze artificiali simili potrebbero aiutare i governi mondiali a migliorare i tassi di vaccinazione, sia per il covid che per il resto delle malattie che possono essere contenute con un vaccino. Lo studio è partito, tuttavia, specificatamente dal covid, ed è consistito nel porre una serie di domande comuni e semplici, in parte complottiste, a ChatGPT, che ha dimostrato un grado di accuratezza del 90%. Non c’è ancora nessun progetto concreto per utilizzare le IA in questo modo, ma dato che sono sempre di più le persone ad affidarsi al chat bot di OpenAI per porgli le più disparate domande, potrebbe aiutare tutta una fascia di popolazione che altrimenti non cercherebbe conferme altrove, o che fatica ad utilizzare i motori di ricerca.
Lo studio su ChatGPT e la vaccinazione
Insomma, un gruppo di ricercatori spagnoli ha posto a ChatGPT le 50 domande più comuni sulla vaccinazione, appurando man mano se le risposte fornite fossero affidabili. Alcune di queste erano dubbi legittimi (come la possibilità di vaccinarsi in gravidanza), mentre altre erano legate ai più diffusi miti, come quello per cui il vaccino potrebbe causare il cosiddetto “long covid”. Complessivamente, il sistema di OpenAI ha ottenuto un punteggio di affidabilità di 9 su 10, decisamente maggiore ad altri studi analoghi condotti in passato.
A luglio, infatti, un articolo pubblicato su JAMA Network aveva avvertito che ChatGPT non dava risposte accurate in merito agli “argomenti controversi“, tra cui la vaccinazione, fornendo informazioni “formulate, non aggiornate, false o inventate, senza riferimenti accurati o completi e, peggio, con prove inventate e inesistenti per le affermazioni e le dichiarazioni che fa”. Ora, invece, il nuovo studio avrebbe ottenuto risultati del tutto diversi e i ricercatori hanno appurato che nella maggior parte dei casi le risposte di ChatGPT sulla vaccinazione contro il covid erano accurate, o nel caso non lo fossero, presentavano solamente delle lacune. Il punto di forza dell’IA, inoltre, secondo i ricercatori è che il chat bot utilizza un linguaggio semplice e non tecnico, facilmente comprensibile dalla maggior parte della popolazione.