ChatGPT è un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI. Si basa sull’intelligenza artificiale e la sua funzione principale è quella di rispondere alle domande degli utenti in modo autonomo, utilizzando le informazioni che ha imparato durante il suo addestramento. Può essere utilizzato per creare chatbot, assistenti virtuali e altre applicazioni di conversazione”. Questa è la risposta letterale che fornisce la stessa ChatGPT quando gli si chiede di rispondere alla domanda (prompt) “Cosa è ChatGPT?”.
Presentato come l’ultimo modello conversazionale nel campo dell’intelligenza artificiale (IA) ChatGPT è un nuovo chatbot lanciato da OpenAI nel novembre 2022 che ha raggiunto una diffusione planetaria in quanto utilizzabile, in maniera a prima vista sorprendente, in svariati settori: in realtà, basato su modelli statistico-matematici ed equazioni differenziate. Grazie ai rapidi progressi dell’IA e, dopo un decennio di messaggi e messaggistica su smartphone, i bot conversazionali (CB) hanno iniziato a diffondersi intorno al 2015, quando Alexa, di proprietà di Amazon, è stata lanciata con una grande campagna di marketing. Oggi i CB sono diffusissimi e incorporati all’interno dei dispositivi più utilizzati. Ma cosa sono propriamente i CB? Sono software che dialogano in termini umani, riuscendo a fare una traduzione, oramai fluida, tra linguaggio non strutturato (natural language processing, NLP) e dati strutturati reperiti dal web dai quali desumere le corrispondenti risposte alle domande poste dagli utenti. Con ChatGPT si è oramai giunti a un nuovo livello di sofisticazione nelle interazioni tra esseri umani e computer.
I CB stanno rivoluzionando, dunque, molte industrie, dalla finanza alla sanità, e i modelli di linguaggio artificiale stanno giocando un ruolo sempre più importante in questo processo. In termini più dettagliati, ChatGPT ha le seguenti caratteristiche principali:
1) Modelli di linguaggio basati su Transformer: questa architettura è stata progettata per gestire la comprensione del contesto in modo molto efficace, rendendola una soluzione ideale per molte applicazioni NLP, compresi i modelli conversazionali;
2) Addestramento su vasti insiemi di dati: l’addestramento su miliardi di righe di testo, lo ha reso in grado di utilizzare il linguaggio umano in modo molto sofisticato;
3) Apprendimento automatizzato continuo: le tecnologie di apprendimento automatizzato gli permettono un continuo miglioramento mano a mano che viene utilizzato, rendendolo sempre più preciso e affidabile, nonché scalabile;
4) Personalizzazione basata sull’utente: è in grado di adattarsi alle esigenze specifiche di ogni utente, rendendolo una soluzione altamente personalizzabile per molte applicazioni NLP.
Grazie a queste caratteristiche precipue ChatGPT ha fatto registrare un’enorme diffusione sulla rete.
In questo contesto di quadro generale, si situa il confronto tra i vari colossi tecnologici GAFAM sulle tecnologie AI. In particolare, soprattutto tra Google e Microsoft. Il gigante di Mountain View ha deciso, da poco, sull’onda del successo di ChatGPT, di implementarne alcune funzionalità sperimentali nel proprio motore di ricerca Bing. Nello specifico, Microsoft ha affermato che sta effettuando degli investimenti pluriennali e multimiliardari in OpenAI, produttore di ChatGPT, e in altri strumenti in grado di scrivere del testo leggibile e di generare immagini digitali. La decisione di Microsoft, di aumentare l’investimento di 1 miliardo di dollari effettuato nel 2019 in OpenAI, ha intensificato la pressione sul competitore Google il quale deve ora dimostrare di essere in grado di mantenere il passo in un campo che molti analisti ritengono sarà rivoluzionario così come i personal computer, Internet e gli smartphone lo sono stati in varie fasi negli ultimi 40 anni.
L’annuncio di Microsoft ha spinto Google a proporre il proprio modello di IA denominato Bard, forse in omaggio a Shakespeare. Bard sarà inizialmente disponibile esclusivamente per un gruppo di tester “fidati” prima di essere rilasciato su larga scala al più tardi quest’anno. Bard è un modello di AI attualmente in fase di sviluppo e Google aveva già realizzato, nel 2021, un sistema chiamato “Language Model for Dialogue Applications” (LaMDA), il quale verrà ora utilizzato per alimentare Bard. Google, così come Microsoft, ha intenzione, inoltre, di integrare LaMDA e gli altri strumenti di AI nella sua popolare funzione di ricerca web per fornire risposte più utili e precise alle domande sempre più complesse poste dai suoi miliardi di utenti. Google ha annunciato, poi, di voler investire e collaborare con Anthropic, una start-up AI costituita da ex membri di OpenAI e fondata dai fratelli Daniela e Dario Amodei, quest’ultimo già vicepresidente della divisione di ricerca di OpenAI. Anthropic ha anche costruito il suo chatbot AI chiamato Claude.
Secondo le intenzioni di Google, il suo CB dovrebbe essere in grado di spiegare argomenti complessi quali le scoperte nello spazio, in termini semplici e sufficienti per poter essere compresi anche da un bambino. Proprio a questo riguardo, le azioni della società madre di Google, Alphabet, sono cadute del 9% mercoledì scorso, perdendo 100 miliardi di dollari di valore di mercato, dopo che proprio Bard aveva fornito una risposta errata nella sua prima demo, la presentazione ufficiale sui social media. Nel fatidico annuncio, pubblicato questa settimana su Twitter, la società aveva descritto Bard come “un trampolino di lancio per la curiosità” e uno strumento di ricerca per “aiutare a semplificare argomenti complessi”.
La domanda di esempio scelta era stata la seguente: “Quali nuove scoperte del telescopio spaziale James Webb posso raccontare a mio figlio di 9 anni?”. Il chatbot rispondeva con alcuni punti elenco, inclusa l’affermazione secondo cui il telescopio aveva scattato le primissime immagini di “esopianeti”, vale a dire pianeti al di fuori del sistema solare. Ma il James Webb Telescope non ha mai scoperto esopianeti. Era stato, invece, il telescopio dell’Osservatorio europeo meridionale ad aver scattato le prime immagini di questi speciali corpi celesti, nel 2004, un fatto confermato anche dalla NASA. Subito, gli utenti dei social media sottolineavano che si sarebbe potuto verificare l’affermazione riguardo gli esopianeti, cercandola direttamente sul motore di ricerca Google.
In definitiva, quest’ultimo caso mostra assai bene come Google e Microsoft si stiano attivamente sfidando a colpi di investimenti e di rilascio di tools di IA, anche in maniera concitata e frettolosa. In questo momento, i due contendenti paiono essere i due più grandi antagonisti in un campo che vedrà, tuttavia, altri attori scendere in campo. In questo senso può essere inquadrato il recente annuncio del chatbot AI di Baidu. Una cosa è certa comunque: l’AI sarà sempre più integrata nel processo di transizione digitale ed ecologica e, nel bene e nel male, tutti quanti saremo parte di questo inedito esperimento sociale.
Su chi possa vincere, invece, la competizione tra Bard e ChatGPT può essere interessante lasciare la parola finale allo stesso chatbot. “È difficile dire con certezza se ChatGPT sia il modello di linguaggio artificiale più potente in assoluto, in quanto l’evoluzione dell’intelligenza artificiale e dei modelli di linguaggio è in continua evoluzione e ci sono sempre nuovi sviluppi. Tuttavia, ChatGPT è uno dei modelli di linguaggio più avanzati e sofisticati disponibili al momento, e ha dimostrato di essere molto efficace nella comprensione e nella generazione di lingua naturale”.
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