Sam Altman, il presidente di OpenAI, l’azienda che ha sviluppato e lanciato ChatGPT, l’intelligenza artificiale generativa più famosa e diffusa, è stato licenziato dal board della sua stessa azienda. Non è chiaro cosa sia successo, ma pare che ci sarebbero stati dei diverbi interni che hanno portato a questa decisione, espressa dal board con toni piuttosto rudi e brutali. A prendere il posto di Sam Altman nei prossimi mesi alla direzione di OpenAI e del progetto ChatGPT sarà Mira Murati, co-Ceo 35enne di origini albanesi, che ha affiancato l’ingegnere nell’ultimo periodo e che aveva lavorato in passato anche per Goldman Sachs e Tesla.
Sam Altman licenziato da OpenAI: cosa è successo al “padre” di ChatGPT
Insomma, l’intero mondo di ChatGPT e della sua azienda, OpenAI, è stato sconvolto dall’improvviso licenziamento di Sam Altman, fino a ieri direttore. I rapporti interni all’azienda sembravano piuttosto tranquilli e nulla faceva presagire questa piega, anche perché appena una settimana fa era stato lui a guidare il DevDay, la conferenza degli sviluppatori dell’azienda. Fu sempre lui, inoltre, a fondarla nel 2015, quando era ancora una società filantropica, e a lanciare nel 2019 la sua delegazione operativa, che ha sviluppato la famosa intelligenza artificiale.
Di certo in questa vicenda, per ora, c’è solamente che tra il creatore di ChatGPT, Sam Altman, e il board amministrativo di OpenAI è successo qualcosa di piuttosto importante. Infatti, in un comunicato stampa pubblicato sul loro sito si sottolinea che il licenziamento è dovuto al fatto che il board non ha “più fiducia nella capacità di Altman di continuare a dirigere” l’azienda. Si fa riferimento ad un “processo di revisione deliberativa”, che ha portato il board di OpenAI a propendere per il licenziamento del padre di ChatGPT, ritenendo che Sam Altman “non è stato sufficientemente sincero nelle comunicazioni con il consiglio, ostacolando la sua capacità di esercitare le proprie responsabilità”.