David Brooks del New York Times, si è soffermato sui bimbi estremamente intelligenti, quelli con un Qi superiore alla media e che più comunemente vengono chiamati geni o piccoli geni, domandandosi “Cosa succede agli estremamente intelligenti? Passano di successo in successo, alimentati dalla loro naturale genialità? Oppure lottano in un mondo in cui non si adattano?”. Secondo gli esperti di scienze sociali i bimbi di questo tipo vengono continuamente controllati nel corso degli anni per vedere quanto la loro intelligenza superiore alla media sia associata ad eventuali successi nella vita. “La risposta delle scienze sociali – aggiunge – è che un’intelligenza più elevata è fortemente correlata a risultati educativi e professionali positivi.”.



C’è uno studio significativo a riguardo, quello di Lewis Terman che ha studiato la vita di 1.521 geni degli anni 20, che negli anni trenta erano laureati per due terzi, una media dieci volte superiore a quella della popolazione dell’epoca. In seguito hanno ricoperto ruoli da “colletti bianchi” con un stipendio praticamente il doppio della media americana di 70 anni fa. Anche studi recenti hanno prodotto risultati simili, come ad esempio lo Study of Mathemaically Precocious Youth, che si è soffermato non solo soltanto sul QI ma anche sull’intelligenza verbale, matematica e spaziale. In generale da questi studi non emergenza alcuna sorpresa, e inoltre dimostrano come le persone altamente intelligenti non abbiano dei problemi di salute mentale in un numero superiore rispetto alla media.



CHE VITA FANNO I BIMBI CON UN QI SUPERIORE: BISOGNA CONSIDERARE LA LORO VITA NELL’INTEREZZA

Ci sono poi le persone straordinariamente intelligenti, quelle il cui quoziente intellettivo supera i 120, che fanno meglio delle persone molto intelligenti. David Brooks sottolinea come vi siano anche alcune persone che vorrebbero eliminare i programmi accelerati per questi ragazzi, introducendo nuovi strumenti per una visione della scuola meno meccanica e più moderna, di modo da poter stimolare i piccoli geni e fare in modo che gli stessi continuino a crescere.

“Ma esiste un altro modo di considerare i bambini precoci che è più personale e soggettivo. Come viene effettivamente vissuta la vita da queste persone di talento?”, si domanda a quel punto Brooks del New York Times. “Quando guardi le persone che hanno seguito lo studio Terman – aggiunge – scopri che la maggior parte di loro ha avuto una vita perfetta. Erano medici, avvocati e professori. Ma per lo più hanno percorso sentieri battuti”. Guardando questi risultati, ci si domanda quindi se vi siano davvero così tanti geni creativi come ci si potrebbe aspettare: “Dove sono i pensatori trasformazionali e i cambiatori del mondo? Per questo motivo nello studio aleggia un’atmosfera di lieve delusione”, aggiunge Brooks. Sebbene l’intelligenza sia importante, contano anche altre cose nella vita; ad esempio, aggiunge il giornalista, alcune menti brillanti non sono ambiziose, altre non vogliono lavorare e sgobbare, altre hanno dei valori diversi e preferiscono fare altro.



CHE VITA FANNO I BIMBI CON UN QI SUPERIORE: LO STUDIO DI JOAN FREEMAN

La ricercatrice britannica Joan Freeman ha studiato alcuni dei geni nazionali ed ha scoperto alcune storie di ex bambini e ragazzi che si sono sentiti fortemente sotto pressione per il fatto di dover continuamente dimostrare di essere superiori alla media, finendo in depressione o ammalandosi, come ad esempio Rachel, che a 37 anni ha ricevuto una diagnosi di cancro terminale: “La sua reazione fu che il carico che aveva portato con sé in tutti quegli anni era troppo da sopportare e che il cancro le offriva una comoda via d’uscita”. Secondo Brooks è quindi sbagliato, quando dai uno sguardo alla vita di una persona, separare l’intelligenza da tutti gli altri aspetti della vita.

“Solo perché alcuni tratti sono più facili da misurare non significa che possiamo isolarli e non vedere tutto ciò che c’è in questa persona preziosa e irripetibile”. Secondo il collega del New York Times, se è sicuramente vero che un bimbo estremamente intelligente avrà più facilmente successo di una persona “normale”, le persone vanno viste nella loro interezza: “E’ bello – conclude – sapere chi è bravo a sostenere i test di intelligenza, ma è più importante sapere chi è illuminato da un fuoco interiore”.