A Mattino 5 il caso dello chef Carlo Nappo, noto cuoco dei ristoranti La Catina di Pordenone, del Podere dell’Angelo di Pasiano e della Gastronomia, che ha deciso di pagare di tasca propria i tamponi ai propri dipendenti che non sono stati vaccinati, in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo del green pass per tutti i lavoratori a partire dal 15 ottobre prossimo. Chef Nappo lo fa per una questione di affetto verso i suoi dipendenti, ma anche perchè sarebbe difficile trovare sostituti all’altezza e poi perchè esiste un vuoto normativo: “Io e mie soci – ha spiegato in diretta televisiva parlando con Calane 5 – abbiamo deciso di fare questa scelta prima perchè siamo persone democratiche e crediamo che ognuno sia libero di fare quello che vuole, ci sono vuoti normativi importanti e cose che non funzionano”.



“Un dipendente – ha continuato – l’altro giorno mi ha detto perchè posso votare senza green pass e lavorare non si può. Sono domande a cui dobbiamo dare risposte ma dovrebbe essere la politica a darle invece dobbiamo darle noi imprenditori”. Quindi Carlo Nappo ha aggiunto: “Noi facciamo il tampone ogni 2 giorni, che poi c’è chi dice che valgono 72 ore, al momento la farmacia con cui ci appoggiamo dice 48 ore. I dipendenti fanno il green pass attraverso il tampone mentre noi soci siamo vaccinati”.



CHEF CARLO NAPPO: “IN TOTALE SARANNO CIRCA 7 O 8 I DIPENDENTI DA TAMPONARE”

Ma quanti sono i dipendenti da ‘tamponare’? “Abbiamo calcolato più o meno il 20/25% del totale, che vuol dire circa 7/8 dipendenti, che poi da qui al 15 potrebbe anche succedere che qualcuno decida di fare il vaccino”. Lo chef di Pordenone ha proseguito: “Noi siamo assolutamente democratici non diamo un ultimatum a nessuno. Io faccio i tamponi perchè sono persone che lavorano con noi da 10 anni e abbiamo un forte rispetto del loro pensiero e poi ci sono vuoti normativi a livello imprenditoriali importanti”. “Ad esempio – ha proseguito Carlo Nappo – oggi un imprenditore chiama il commercialista per chiedere, e questi non sanno nulla: domani il dipendente non viene perchè non ha il green pass e sta a casa: chi paga? Viene sospeso? Si, prima si poteva licenziare ora no, i contributi vanno avanti lo stesso, i consulenti del lavoro non hanno risposte ma non perchè non sono capaci. Capite che mancano ad oggi 10 giorni e non sappiamo cosa succederà, siamo figli da due anni di questa situazione, serve più rispetto verso gli imprenditori, abbiamo dimostrato di aver fatto sempre le cose e quando c’è stata data a noi la palla di risolvere le cose lo abbiamo sempre fatto”.



CHEF COLONNA VS CHEF NAPPO: “MA COME FA A PAGARE I TAMPONI?”

A Mattino 5 è stato intervistato anche un altro chef, Antonello Colonna, che invece ha una posizione diversa rispetto a Nappo: “Chi è vaccinato rimarrà a lavorare, gli altri verranno allontanati, assolutamente sì, non diamo retta a chiacchiere. Il mio collega che paga i tamponi i conti se l’è fatti? O cerca solo pubblicità, perchè io i conti me li sono fatti”. Lo chef Nappo replica: “I conti li abbiamo fatti, sappiamo quanto costano i tamponi, 15 euro l’uno, quindi è un costo che metteremo a bilancio, se questo è il prezzo da pagare lo pagheremo”.

Chef Colonna riprende la parola: “Quello che dice lui va bene per una trattoria casalinga, ma chi ha 100 dipendenti se si fa due conti sono 200mila euro all’anno. Io come faccio? Faccio un discorso di squadra, sensibilizziamo i ragazzi, bisogna vaccinarci. Il 15 ottobre chi non ha il green pass verrà sospeso e cercherò altro personale. Dobbiamo pensare anche ai clienti non solo ai dipendenti. Questo è il momento più giusto in cui la ristorazione può fare da controllo sociale in nome della democrazia e della libertà”. Nappo replica: “Vorrei che non passasse il messaggio che chi paga il tampone non ha senso civico, non creiamo questo clima d’odio dove per forza che non la pensa come noi deve essere radiato, in questa gogna non ci entro”.