Giorgio Locatelli, famoso chef italiano stellato dalla prestigiosa guida Michelin e giudice del programma Masterchef Italia, ha recentemente rilasciato un’intervista per il Telegraph nella quale ha parlato, soprattutto, del suo rapporto con i soldi, rivelando anche alcune verità particolari sulla sua famiglia. Ricorda, in particolare, che fu suo zio Alfio a trasmettergli una certa visione sulla gestione dei propri soldi, “era incredibile”, racconta.



Tuttavia, parlando sempre di suo zio Alfio, chef Locatelli racconta che “quando è mancato, mio cugino si è preso cura delle sue cose personali, e dietro allo specchio del suo bagno ha trovato due libretti di conto deposito svizzeri che nessuno conosceva” e ricorda che dentro ci trovarono l’incredibile cifra di “100 milioni di lire”. Ma non solo, perché scoprirono anche “che aveva rapporti con 17 banche diverse” e “un’altra famiglia, casa e figlio in toscana di cui nessuno era a conoscenza”. Passando oltre, chef Locatelli ricorda che, comunque, fu quello stesso zio a trasmettergli una certa visione del lavoro, soprattutto perché “nel 1962 costruì un albergo”, in cui “ha versato tutto”. “Si alzava la mattina, lavorava al ristorante e alle 15 quasi ogni giorno andava in banca”, raccontando come all’epoca “la gente pagava in contanti”.



Chef Locatelli: “I miei non versavano tasse, nessuno lo faceva”

Andando avanti nei suoi ricordi d’infanzia, chef Giorgio Locatelli ricorda che gli anni dell’albergo furono anche particolarmente prolifici perché “a quei tempi in Italia nessuno pagava le tasse“. La sua famiglia, infatti, “non ha mai fatto soldi davanti al fisco, perché in passato pulivano completamente l’attività. Aprivamo la mattina con 80 sterline in cassa e dopo che arrivavano 220 persone chiudevamo la sera con 80 sterline in cassa”.

Chef Locatelli ricorda come, “all’età di 6 anni mia zia mi dava 5.000 lire tutte le sere quando pagava” i dipendenti dell’albergo, “io le davo sempre all’altra mia nonna. Anche nell’esercito, a 19 anni, le davo la mia paga e lei se ne occupava”. Poi, venne il tempo del suo trasferimento a Londra, con “470 sterline. Sono venuto per un colloquio. Ero in una casa in affitto con amici e faticavo a trovare un lavoro”, ma poi la svolta quando lo chef Locatelli venne ricontattato dal Savoy Hotel, “ho iniziato con 76 sterline a settimana come cuoco, poi 285 sterline quando sono stato promosso”. Ora, però, sostiene che i soldi non lo rendono felice, raccontando come “molte persone ricche sono così infelici, più sono ricche più sembrano infelici”.