A Natale siamo (quasi) tutti più buoni. Lo è sicuramente Cherif Traoré, pilone della Nazionale italiana di rugby. Durante la cena natalizia della squadra ha ricevuto in regalo una banana marcia. Un gesto offensivo e razzista, a cui poi sono seguite delle scuse che lo sportivo ha accettato, ma la vicenda sta comunque facendo discutere. A denunciare la vicenda è stato lo stesso 28enne del Benetton Rugby con 16 presenze in Nazionale. Dopo una notte insonne ha denunciato su Instagram quanto accaduto. Il giovane, arrivato in Italia dalla Guinea con la famiglia quando aveva 6 anni, martedì ha partecipato con la squadra al completo al pranzo di auguri, il Secret Santa, tradizione in cui gli atleti si scambiano regali anonimi, spesso a sfondo ironico. Quando Cherif Traoré ha aperto il suo pacco non è rimasto impassibile: ha trovato una banana marcia confezionata in un sacchetto dell’umido. Uno scherzo non solo di pessimo gusto, ma a sfondo razzista.
«Oltre al fatto di reputare il gesto offensivo, la cosa che mi ha fatto più male è vedere parte dei miei compagni presenti ridere, come se tutto fosse normale», ha scritto Cherif Traoré sui social. Il racconto in breve si è trasformato in una denuncia. «Sono abituato, o meglio, mi sono dovuto abituare a dover fare buon viso a cattivo gioco ogni volta che sento battute a sfondo razzista per cercare di non inimicarmi le persone vicine. Ieri è stato diverso, però. Fortunatamente alcuni compagni, soprattutto stranieri, hanno cercato di supportarmi. Fuori dall’Italia un gesto come questo è condannato gravemente anche all’interno di piccole realtà e questa volta voglio dire la mia…».
LA PRESA DI POSIZIONE DI BENETTON RUGBY E LE SCUSE ACCETTATE DA CHERIF TRAORÉ
Il Benetton Rugby ha subito preso le distanze dal gesto, condannandolo senza condizioni. «La Benetton Rugby tiene a ribadire di aver sempre condannato con la massima fermezza ogni espressione di razzismo o forma di discriminazione. Non fanno parte della nostra cultura e non rappresentano la nostra identità e i nostri valori. Lo abbiamo sempre dimostrato con i fatti, non solo con le parole, e continueremo a sostenerlo con forza. Comportamenti simili non hanno nulla che vedere con lo sport, e davanti a episodi del genere Benetton Rugby sarà sempre dalla parte del rispetto delle persone, della loro cultura, della loro l’etnia, della loro fede e della loro dignità». Cherif Traoré nel suo post ha spiegato di aver deciso di uscire allo scoperto proprio «per fare in modo che episodi come questo non succedano più, per evitare che in futuro anche altre persone si ritrovino nella mia situazione. Sperando che il mittente impari una lezione…». L’anonimo autore del regalo razzista ha poi chiesto scusa al compagno di squadra.
Alla fine Cherif Traoré le ha accettate: «La riunione di questo pomeriggio è stata l’occasione per confrontarsi e capire come quanto fatto da un mio compagno in occasione dello scambio dei regali Natale sia puramente frutto di una idiozia e nient’altro. Ho apprezzato ed accettato le scuse sue e quelle dell’intera squadra. Sono contento del gesto e sono sicuro che quanto accaduto renderà il gruppo ancora più solido. Siamo una famiglia e come tale continueremo ad impegnarci dentro e fuori dal campo lottando, come sempre fatto, contro ogni forma di discriminazione». Traoré ha spiegato di voler far suo un insegnamento: se si vuole ricevere bene, bisogna darlo per primo. Questo il motivo per il quale ha voluto fare il suo passo. «Le parole del mio Natale ’22 saranno proprio “bontà”, “gratitudine” e “perdono”. Bontà perchè voglio prendere questa situazione e volgerla a “bene”. Un domani voglio guardare indietro e essere orgoglioso della scelta che ho fatto. Sono grato per il mio club, per la mia squadra e per tutti coloro che mi hanno mostrato vicinanza».