Per la Bielorussia i timori dell’Ucraina legati alla centrale nucleare di Chernobyl sono inutili e immotivati, eppure il ministero della Difesa ucraino e l’intelligence locale lanciano l’allarme riguardo un possibile attacco terroristico. Il governo ucraino ritiene, infatti, che il presidente russo Vladimir Putin abbia ordinato la preparazione di un attentato nel sito della centrale nucleare di Chernobyl. Ma il New York Times, che ha rilanciato la notizia, precisa di non avere conferme sul campo. Si tratterebbe comunque di un’operazione false flag: ritengono che le forze di occupazione russe proveranno a causare una catastrofe per poi accusare l’Ucraina del disastro. Non ci sarebbe invece un rischio incidente per effetto dell’interruzione della fornitura di energia elettrica alla centrale.



In primis, perché i generatori di emergenza sono funzionanti e usano gasolio, quindi possono funzionare e raffreddare le piscine dove si trovano le barre di combustibile esaurito. Inoltre, le barre hanno problemi di rilascio di calore soprattutto nei primi dieci anni post estrazione dal nocciolo del reattore. Se pure la temperature delle piscine salisse al punto tale da far evaporare l’acqua, sarebbe sufficiente aggiungerne altra per mantenere i livelli di sicurezza.



ALLARME NUCLEARE: SERVONO AREE DEMILITARIZZATE

Dunque, sarebbe stata ripristinata l’energia elettrica nel sito, anche stando alle informazioni raccolte da Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), ma sarebbe comunque alla ricerca di conferme. Il vero rischio per Chernobyl a livello di sicurezza è rappresentato da eventuali combattimenti nell’area o alla caduta di aerei o missili, perché ciò potrebbe causare danni al sarcofago o agli stoccaggi nelle piscine. Per questo sarebbe necessario creare per tutte le centrali nucleari ucraine, quindi non solo a Chernobyl, una area di rispetto demilitarizzata attorno, larga almeno 10 chilometri. Nel caso di Chernobyl estesa all’intera zona di esclusione, che non si chiama così per caso. A tal proposito, non fa ben sperare il fatto che l’autorità ucraina per l’energia atomica abbia riferito all’Aiea di aver perso ogni canale di comunicazione con la centrale nucleare di Chernobyl, caduta in mano alla Russia.

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