CHERNOBYL, DOVE SIAMO RIMASTI

Nella prima serata di Sky Atlantic di oggi, lunedì 1 luglio 2019, andrà in onda un nuovo episodio della serie tv Chernobyl, in prima visione assoluta. Sarà il quarto, dal titolo “The Happiness of All Mankind“. Prima di scoprire le anticipazioni, ecco dove siamo arrivati la settimana scorsa: i tre volontari si trovano ancora nel seminterrato per drenare l’acqua in eccesso e scongiurare una nuova esplosione. Seppur a fatica, i tre uomini si muovono all’interno di un territorio contaminato conla consapevolezza di aver sacrificato se stessi. Completata l’operazione, Legasov (Jared Harris) e Shcherbina (Stellan Skarsgård) festeggiano la vittoria. Intanto, Lyudmilla (Jessie Buckley) raggiunge l’ospedale di Mosca in cui è stato ricoverato Vasily (Adam Nagaitis), ma lo staff medico le impedisce di fargli visita. Un’infermiera decide alla fine di lasciarla passare grazie ad una mazzetta ed ottiene un incontro di soli 30 minuti: la donna mente sul suo stato interessante ed accetta l’ordine di non toccare il marito. I due si abbracciano infatti non appena si rivedono. Mentre Vasily peggiora a vista d’occhio, Legasov e Shcherbina vengono informati che la situazione a Chernobyl non è cambiata e che presto potrebbe esserci una nuova fusione. I due discutono anche degli effetti delle radiazioni sulla pelle umana. Shcherbina poi rivela allo scienziato che il KGB li sta tenendo sotto controllo da qualche tempo e che i russi non si sono nascosti proprio per informarli della loro missione. Legasov incontra invece Ulana (Emily Watson) e la informa che Dyatlov (Paul Ritter) e gli altri presenti nella notte dell’esplosione sono ricoverati a Mosca, suggerendole di parlare con tutti per evitare una nuova catastrofe.

Il Ministro delle industrie del carbone, Mikhail Shchadov (Michael Colgan) assolda intanto 100 minatori senza chiarire la missione che dovranno affrontare. Solo dietro minaccia alla fine accetta di rivelare che dovranno andare a Chernobyl per impedire la contaminazione delle acque sotterranee. Mentre Lyudmilla assiste il marito al capezzale fino al peggioramento delle sue condizioni, Ulana entra di nascosto nella stanza di Dyatlov. Dopo aver incontrato i minatori, Legasov istruisce il loro capo sull’operazione da compiere al massimo in sei settimane: i lavori sotterranei iniziano subito. Nel frattempo, la capo sala si accorge che Lyudmilla è rimasta ben oltre il previsto ed alla fine accetta di farla rimanere ancora con il marito. La donna però infrange di nuovo l’ordine di non avvicinarsi a Vasily e lo informa che presto avranno una bambina. Ulana scopre poi dall’ingegnere anziano che Akimov (Sam Troughton) ha azionato il pulsante di emergenza poco prima dell’esplosione, come le verrà confermato dal diretto interessato. La scienziata viene fermata poi nei corridoi dal KGB, che decide di arrestarla per impedire che divulgi le informazioni ottenute. Intanto, Shcherbina e Legasov partecipano ad un incontro con Gorbaciov (David Dencik): i due raccomandano l’evacuazione per un raggio di oltre 2 mila km e l’uccisione di tutti gli animali randagi o abbandonati. La previsione è inoltre che i lavori di decontaminazione dureranno tre anni e che potrebbero esserci decine di migliaia di vittime. Mentre Legasov ottiene un incontro con Ulana, il corpo di Vasily e degli altri vigiili del fuoco feriti viene rinchiuso in una bara di metallo e sepolto in una fossa comune, sotto colate di cemento.

CHERNOBYL, ANTICIPAZIONI DELL’1 LUGLIO 2019

EPISODIO 4, “THE HAPPINESS OF ALL MANKIND” – I militari continuano la decontaminazione, mentre i cittadini vicino a Chernobyl vengono evacuati. L’ordine è di uccidere qualsiasi animale abbandonato, pena la diffusione delle radiazioni. Nel frattempo, il generale Tarakanov viene incaricato di ripulire il tetto grazie ai liquidatori, ma un robot tedesco fallisce la missione ed è costretto ad usare tutti i liquidatori a disposizione. Dyatlov invece afferma ad Ulana che il governo sta cercando di ignorare la verità in modo arbitrario. La scienziata riceve anche un’importante informazione da Legasov e Shcherbina, che sfuggiti al controllo del KGB le riferiscono che presto dovranno testimoniare contro Dyatlov e gli altri responsabili del disastro nel primo processo. Per contrastare il governo, Ulana decide di pubblicare l’articolo in cui parla dell’esplosione di Leningrado del ’75 e della morte da radiazioni della figlia di Lyudmilla. La donna chiede inoltre a Legasov di chiarire tutto durante il suo incontro con l’IAEA in modo che la verità emerga. Lo scienziato però è sotto pressione da Shcherbina, che vorrebbe scongiurare un attacco frontale al governo e le successive conseguenze.